Società

DOV’E’ FINITA
LA FINANZIARIA?

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Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Domenico Siniscalco ha
confessato di non aver
ancora messo mano alla
legge finanziaria che dovrà
essere presentata tra tre settimane.
Certo, è impegnato in
un duello all’arma bianca con
il governatore della Banca
d’Italia.E ciò non è ininfluente,
ce ne rendiamo conto, anche
per il bilancio pubblico.
Tuttavia, l’impressione è che
in via XX Settembre se la
stiano prendendo comoda.

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Ancor più a palazzo Chigi e
negli altri palazzi romani dove
i ministri continuano a
spendere e ipotecare spese
future come nulla fosse. Siccome
a pensar male, pur peccando,
raramente si sbaglia, ci
viene in mente che la souplesse
del governo sia legata all’avvicinarsi
delle elezioni.

L’abbiamo già vista all’opera
questa convinzione. Nell’autunno
del 2000, era il governo
Amato a sostenere che,
in fondo, non c’era nemmeno
bisogno di una legge finanziaria.
Le cose andavano per
il meglio, la finanza pubblica
era sotto controllo. Poi, il governo
successivo scoprì il buco.
Lo sfruttò propagandisticamente,
ne fece un alibi per
giustificare il mancato rispetto
del contratto con gli italiani
(soprattutto sulla riduzione
della pressione fiscale). E’
storia nota, una eredità che il
centrodestra si è portato dietro
e che gli è costata una serie
di insuccessi elettorali.

Adesso, sembra che anche
Berlusconi voglia seguire l’esempio
di Amato. A che pro?
Forse è talmente convinto di
perdere che a questo punto
vuol consumare una vendetta
postuma nei confronti di Prodi?
Sarebbe una bella carognata
lasciargli un disavanzo
pubblico del 6%. A settembre
2006 ne vedremo delle
belle. Ma poiché noi vogliamo
sempre prendere alla lettera
Berlusconi e crediamo
che sia ancora convinto di
vincere, una finanziaria elettorale
gli impedirà persino di
presentare promesse credibili
agli occhi dei suoi stessi elettori.
Ma la politica, molto
spesso, con la logica non ha
molto a che spartire.

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