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(WSI) – Dopo Sergio, forza Mercedes
uando si dice «l’asse riformista», bisognerebbe innanzitutto pensare
alla classe dirigente che si è formata e sta operando nel governo
di molte realtà regionali e comunali. Su queste pagine abbiamo
difeso «l’operazione legalità» portata avanti dal primo
cittadino di Bologna. Ma più a nord c’è un altro amministratore di sinistra
che sta conducendo una difficile battaglia.
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È il presidente della
regione Piemonte Mercedes Bresso, impegnata in questi giorni a fronteggiare
le proteste e i blocchi che impediscono l’inizio dei lavori preliminari
della linea ad alta velocità che collegherà Torino a Lione. Il
«progetto» non è né di destra né di sinistra.È,più semplicemente,un’opera
che renderà più agevoli gli spostamenti di merci e persone dall’Italia
alla Francia (e viceversa) e che garantirà alla regione Piemonte
notevoli margini di miglioramento in termini di competitività. La Torino-
Lione,ha detto ieri la Bresso,«va realizzata».Perché «è tra i sei progetti
strategici da completare nei prossimi anni» e i partiti di centrosinistra,
a livello tanto locale quanto nazionale, la considerano come tale.
«Faceva parte del mio programma elettorale e farà parte del programma
nazionale di Prodi, vogliamo più Tav e meno tir».
Nonostante la Bresso abbia precisato che di fronte a una quantità di
amianto che mettesse a rischio la salute dei cittadini il progetto verrebbe
fermato,ambientalisti e abitanti del luogo continuano a protestare contro
«l’irachizzazione della Val di Susa».I comitati «no Tav»,dopo giorni di tregua,
si preparano allo sciopero generale.Noi siamo sicuri che la Bresso,e
il sindaco di Torino Chiamparino,sapranno resistere.Come Cofferati.
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