Mercati

Dopo la Fed, anche la Bce allontana la possibilità di nuovi stimoli monetari

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Siena – Tassi di interesse: giornata negativa quella ieri per i listini e per il mercato obbligazionario dell’area Euro. Gli spread sono saliti con quello italiano salito oltre i 400 pb e quello spagnolo sopra i 430 pb. Il tasso sul due anni tedesco si è portato sotto lo 0,1% e quello decennale sotto l’1,7%.

Il nervosismo dei mercati è ancora una volta da collegare ai timori legati alla crisi del debito dell’area Euro. La difficile situazione spagnola unita all’attesa per il contributo del Fmi al piano di sostegno per l’intera area, che dovrebbe giungere durante la riunione del 20-22 aprile, stanno pesando sui mercati europei.

Questa mattina si sta assistendo ad un restringimento degli spread sulla scia della partenza positiva delle borse.

Ieri alcuni ministri spagnoli e esponenti dell’UE hanno negato la necessità di un salvataggio internazionale per la Spagna.

Il portavoce agli affari economici della Merkel, Michael Fuchs, ha dichiarato che Spagna ed Italia stanno facendo abbastanza per ridurre il loro deficit e che non c’è alcun motivo per un allargamento del firewall.

Oggi il primo ministro spagnolo Rajoy durante la riunione del suo Partito Popolare illustrerà il suo piano di riforma da tre anni, dopo aver già annunciato tagli da 10 Mld€ su educazione e sanità.

Il membro della Bce, Nowotny, ha dichiarato che per ora non c’è alcun bisogno di un’altra operazione di rifinanziamento a tre anni così come non c’è necessità di discutere dei dettagli della strategia di uscita dalle misure non convenzionali.

Secondo una bozza ottenuta da Ft, l’UE la prossima settimana pubblicherà un piano dettagliato sulla crescita dell’area. Tra gli argomenti elencati potrebbero esserci una serie di misure volte a ridurre l’onere fiscale sul lavoro spostando il carico su proprietà ed energia. Il piano incentiverebbe anche la rimozione delle restrizioni per gli spostamenti dei lavoratori all’interno dell’UE.

C’è attesa oggi per l’asta sui Bot italiani a tre e dodici mesi per 11 Mld€.

La Germania invece offrirà il nuovo titolo a dieci anni fino a 5 Mld€.

Negli Usa si è assistito al quinto calo consecutivo per l’indice S&P500 in linea con le tensioni in arrivo dall’Europa. Tra i settori peggiori troviamo i finanziari, gli industriali e i servizi ai consumatori.

A mercati chiusi ha sorpreso in positivo Alcoa, che ha annunciato un inatteso profitto nel primo trimestre grazie alla maggiore domanda di alluminio da parte dei produttori di auto e di lattine. In after-hour è salita del 5% dopo aver perso quasi il 3% durante le normali contrattazioni.

Sul fronte obbligazionario i tassi di mercato sono calati leggermente su tutte le scadenze con lo spread 2-10 anni in prossimità dei 170pb.

Bernanke ha dichiarato che l’economia sta ancora risentendo della crisi finanziaria. Ha aggiunto che la Fed sta collaborando con le altre agenzie facenti parte del Financial Stability Oversight Council per supervisionare meglio le banche importanti per l’intero sistema.

Sul fronte macro oggi è atteso il Beige Book, un report che descrive l’andamento dell’economia in vari distretti del paese. Sarà interessante verificare se anche all’interno del report sarà evidenziato un peggioramento del mercato del lavoro così come mostrato lo scorso venerdì dall’incremento sotto le attese dei nuovi occupati non agricoli di marzo.

Valute: ieri si è assistito ad giornata laterale per l‘euro/dollaro con il cross che si è mosso all’interno della fascia 1,3150 – 1,3050. Anche questa mattina il cross oscilla all’interno di tale area. Yen in marcato apprezzamento ieri vs dollaro ed euro sulla scia dei cali delle borse e delle materie prime. Nel corso della notte si è assistito ad una stabilizzazione dei cross con il dollaro/yen che si è fermato presso il supporto 80,60 (il successivo si colloca a 80) e l’euro/yen presso il supporto 105,50 (successivo a 104). Questi livelli di supporto sono validi anche per la sessione odierna.

Materie Prime: altra giornata negativa per le materie prime con ribassi generalizzati all’interno dell’indice GSCI, tranne poche eccezioni. Una di queste è l’andamento dei metalli preziosi, con oro (+1%) ed argento (+0,5%) che hanno chiuso in lieve rialzo. In ribasso il petrolio con il Brent che ha perso oltre il 2% tornando temporaneamente sotto i 120$/barile. Il gas naturale Usa (-4%) ha toccato i minimi da 10 anni a causa delle attese temperature miti nel paese. Male anche i metalli industriali. Tra gli agricoli forte ribasso per il grano (-2,7%).