(9Colonne) – Roma, 14 mar – Domani, 15 marzo, nessun esercizio pubblico italiano convenzionato con i buoni pasto accetterà i tagliandi come forma di pagamento della consumazione. Lo sciopero del buono pasto è stato proclamato dalla Fipe-Confcommercio a seguito della sentenza del Tar con cui vengono annullate alcune parti, quelle giudicate più importanti, del decreto che disciplinava il settore. La Fipe parla di “danno grave per i maggiori costi degli esercenti i cui crediti non saranno più garantiti dal capitale sociale delle società emettitrici che potrà essere di soli 10.000 euro”. Il “No ticket-day” sarà reso un po’ meno amaro dal caffè che gli esercenti offriranno a chi si sarà visto rifiutare il ticket. Quello dei buoni pasto è mercato da circa 2,2 miliardi di euro l’anno che coinvolge circa 2 milioni di persone al giorno che pranzano o fanno acquisti in oltre 300 mila pubblici esercizi.