Società

Dollaro/yen si avvicina ai minimi record del 1995

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MILANO – Sul mercato dei cambi, dal momento del sisma la scorsa settimana, lo yen ha testato livelli record contro il dollaro, con la valuta Usa che ha ceduto circa il 3% contro lo yen, sostenuto dalla rinnovata avversione al rischio. Il dollaro/yen si muove quindi non molto distante dal minimo record del 1995 a 79,75.

Dal terremoto e il maremoto che hanno colpito il Giappone venerdì scorso, lo yen è salito in parte per le attese di un rimpatrio di fondi da parte di società giapponesi. I timori di un intervento delle autorità per porre un tetto al rialzo della valuta hanno finora limitato la salita.

Sul fronte delle commodities, il greggio Usa viaggia in buon rialzo, tonificato dal rimbalzo di Tokyo, in attesa dei dati settimanali sulle scorte in agenda oggi alle 15:30.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

I titoli di stato tedeschi hanno aperto nel segno della debolezza, con il rimbalzo della borsa di Tokyo che indebolisce i titoli rifugio. D’altra parte, però, la crisi nucleare costituisce un sostegno ai Bund e concorre a mantenere il tasso del decennale vicino ai minimi del mese.

BORSE ASIATICHE

In Asia, Tokyo ha chiuso in netto rialzo la sessione odierna, dopo il forte calo di ieri, con il Nikkei225 in progresso del 5,68% a 9.093 pts. Nelle ultime due sedute l’indice aveva perso il 16%, il peggior calo dal 1987. In lieve progresso l’Hang Seng.

BORSE EUROPEE

Le borse europee hanno aperto moderatamente positive questa mattina, con gli operatori che tendono a premiare i titoli maggiormente penalizzati nelle ultime sedute.

Focus oggi sui periferici dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha abbassato di due gradini ad ‘A3’ da ‘A1’ il rating sul debito portoghese e avvertito che ulteriori riduzioni del merito di credito sono possibili a causa dell’impatto dell’aumento dei costi di finanziamento e delle difficoltà portoghesi a raggiungere gli obiettivi di bilancio. L’opposizione di centro-destra si è opposta formalmente ieri all’ultimo pacchetto di misure di rigore e il primo ministro socialista Jose Socrates ha dichiarato che questa scelta potrebbe costringere il paese a ricorrere a un salvataggio, ipotesi finora ostinatamente respinta dal governo di Lisbona.

Il Portogallo ha in programma oggi un’asta di titoli a un anno per un ammontare compreso tra EUR750,0 mln e EUR1,0 mld.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in lieve rialzo stamane, con l’indice FTSE/MIB in zona 21.350 pts. Attenzione rivolta oggi a Intesa Sanpaolo, che ha archiviato il 2010 con un utile netto oltre le attese, sebbene in calo. Il consiglio di gestione proporrà all’assemblea la distribuzione di dividendi per EUR1,0 mld.

Occhi puntati anche su Eurotech: la società attiva nei computer miniaturizzati ha chiuso il 2010 con una perdita ridotta rispetto all’esercizio precedente e con ricavi e margini in crescita.

Da monitorare infine Pininfarina dopo che da alcuni quotidiani Vincent Bollorè avrebbe ribadito di prevedere di entrare nel capitale del gruppo piemontese per qualche decina di milioni di euro.

Oggi presentano i risultati Acque Potabili, Generali, Astaldi, Bolzoni, DiaSorin, Emak, Esprinet, Gewiss, Impregilo, Isagro, Maire Tecnimont, Safilo, Seat Pagine Gialle, Stefanel, Tas, TerniEnergia.

EVENTI SOCIETARI

Banco Popolare (EUR2,30): ha raggiunto con l’Agenzia delle entrate un accordo del valore di EUR210 mln per chiudere una serie di pendenze fiscali relative agli esercizi 2001-2009, avviate nei confronti di Banca Italease e altre controllate.

Enel (EUR4,058): l’utility ha chiuso il 2010 con un utile di EUR4,39 mld, in calo del 21,4% rispetto all’anno precedente. Il Cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di EUR0,28 per azione.

Eni (EUR16,87): l’AD Scaroni ha dichiarato che i rapporti economici con la Libis sono “assolutamente non compromessi”.

Fiat (EUR5,965): Torna il segno più sul mercato dell’auto europeo. A febbraio, nei 27 Paesi Ue + quelli Efta le nuove immatricolazioni sono cresciute dell’1,4% rispetto a febbraio 2010. Nello stesso mese Fiat Group ha subito un calo delle vendite del 16,7% con la quota di mercato che scende al 7,6% contro il 9,2% segnato a febbraio 2010.

Generali (EUR14,98): presenta i conti del 2010.

Mediobanca (EUR7,295): Vincent Bollorè ha annunciato che punta a salire al 6% nel capitale della banca italiana.

Pramac (EUR1,12): la società attiva nei gruppi elettrogeni ha ceduto il 69,25% di Proit per circa EUR1,8 mln.

Telecom IT (EUR1,076): gli analisti di Hsbc hanno alzato il target price da EUR1,05 a EUR1,10, il rating è underweight.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Sul fronte macroeconomico il focus è sui dati finali di febbraio sull’inflazione in Italia e nella Zona Euro.

Per ciò che riguarda l’Istat, è attesa la conferma della rilevazione preliminare, del primo marzo scorso, che aveva mostrato prezzi al consumo in salita dello 0,3% su mese e del 2,4% su anno, l’aumento tendenziale più sostenuto dal novembre del 2008. Attesa una conferma anche per il dato armonizzato, rispettivamente allo 0,2% e al 2,1%.

Da seguire poi negli Usa, oltre ai dati immobiliari e ai prezzi alla produzione di febbraio, il saldo delle partite correnti relativo al quarto trimestre: le stime indicano un rosso in diminuzione a USD110 mld dai USD127,2 mld del precedente trimestre.

In Usa, anche al termine della seconda riunione di politica monetaria dell’anno la Federal Reserve non ha riservato sorprese ai mercati. Il Board guidato da Ben Bernanke ha infatti deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nel range 0%-0,25%, ossia sul minimo storico raggiunto a dicembre del 2008. Una decisione largamente scontata dagli investitori che si erano preparati ad un nulla di fatto sul fronte della politica monetaria. In parallelo la banca centrale Usa ha confermato il programma di allentamento quantitativo a sostegno della ripresa economica del valore complessivo di USD600,0 mld, da usare entro la fine del 2Q11.

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