Legnano – Alla fine ce l’ha fatta. Almeno per il momento. Dopo i tentativi di sfondamento di 1.3000 andati male durante questi primi mesi dell’anno, l’eurusd è riuscito a rompere quella soglia molto importante di 1.2950, riuscendo ad accelerare fino a quasi la figura tonda e sembra continuare ad essere impostato a ribasso.
I motivi per cui stiamo vedendo scendere la moneta unica li abbiamo visti nei giorni passati ed ora non ci rimane nient’altro da fare che seguire le resistenze e vedere se riusciranno a contenere eventuali ritorni di fiamma, che sarebbero correttivi fino a quando non dovessimo tornare ben al di sopra di 1.3000.
D’altronde i segnali che continuano ad arrivarci dall’Europa sono tutt’altro che distensivi e sembra che effettivamente, siano pronti a continuare a pesare sulla valuta oltre che sui mercati tradizionali dei Paesi in difficoltà .
I rendimenti spagnoli sono saliti in maniera importante (oltre il 6%) e lo spread con i bund tedeschi è tornato ad essere sostenuto, sul fronte Grecia la situazione la conosciamo ed il tutto sembra non poter migliorare, nè nel breve termine, nè sul medio.
Dalla Cina arrivano comunicazioni che ci fanno comprendere come cominci ad essere accantonata l’idea di acquistare bond europei da parte degli istituti di credito ma che si continueranno a vagliare opzioni di investimento che riguarderanno il mondo delle infrastrutture, confermandoci come anche la super potenza economica sia preoccupata per quanto sta accadendo (se ricordate, non più tardi di qualche mese fa i commenti da Shanghai erano tutti supportivi per l’Europa e si dichiarava l’intenzione di aiutare l’Unione tramite queste sottoscrizioni).
Di fronte ad uno scenario del genere il dollaro continua ad essere la valuta rifugio per eccellenza, che viene comprata contro tutto (ad eccezione dello yen per i noti motivi), anche contro le commodities.
Abbiamo infatti assistito all’intensificarsi di vendite su oro e petrolio che hanno fatto raggiungere livelli di attenzione importanti. Si tratta di 1,600.00 per il primo, livello che rappresenta la prima resistenza di breve e che se rotto potrebbe portare a visitare 1,610.00, area davvero inportante per contenere movimenti di recupero, mentre per quanto concerne il petrolio questi livelli sono rappresentati da 97.60 e da 98.25.
Dal punto di vista macroeconomico oggi seguiremo insieme la comunicazione sui tasso e sugli acquisti di asset da parte della BoE, ma dovremmo assistere ad un nulla di fatto che puó permettere ai mercati di continuare a muoversi in base al sentiment generale. In pubblicazione anche i sussidi di disoccupazione Usa, ma anche da qui, dopo i NFP di venerdì scorso, non co aspettiamo nessun tipo di sorpresa nè di capacità di muovere il mercato.
EurUsd
L’attuale condizione macroeconomica ha spinto ieri mattina la moneta unica a rompere quell’importante livello di supporto posto a 1.2960, dando il via così ad un ipotetico calo dagli obiettivi ambiziosi. Stando, infatti, alla teoria dei ritracciamenti dovremmo ora aspettarci un ritorno sul minimo di inizio gennaio (1.2625): certo il livello non appare vicino ma sembra che a livello tecnico sia stato rotto quell’equilibrio che ha sempre mantenuto l’euro tutto sommato stabile nonostante tutto quello che stava accadendo. Un livello invece più raggiungibile in giornata è certamente 1.2880, dove tra il 13 ed il 22 gennaio scorso troviamo due interessanti svolte giornaliere. Ovviamente 1.2960, nonché 1.30, rappresenta la resistenza per le prossime ore.
UsdJpy
Il cambio UsdJpy ha fornito, ieri, un segnale ribassista andando a superare a ribasso il livello mantenuto per due volte in precedenza di 79.60. Il movimento che ne è seguito non è certo stato quello che ci aspettavamo, anche se la permanenza sullo stesso livello potrebbe portare ad un’accelerazione nelle prossime ore. L’obiettivo teorico si trova sull’estremo inferiore del canale ribassista che insiste da più di un mese, 78.60.
EurJpy
Guardiamo il cambio EurJpy e non possiamo fare a meno di citare, ancora una volta, la figura ribassista di “testa spalle” che procede molto bene. Un grafico con candele giornaliere, oppure a 4 ore, chiarisce molto bene quali sono i livelli precedenti per aspettarsi una continuazione del movimento ribassista: l’area di congestione prossima a 102-102.30 è il primo.
GbpUsd
Il cable sembra essere nuovamente rientrato in una configurazione a flag anche se, forse più semplicemente, si tratta di una tendenza opposta a quella vista da metà aprile che continuerà a spingere a ribasso i prezzi sino a che non sarà oltrepassato il livello di 1.6150 (non certo lontano dai prezzi attuali, 1.6135). L’obiettivo ribassista è possibile ricercarlo sulla parte bassa del canale, 1.6045, che per coincidenza transita esattamente sul livello di passaggio della media a 200 periodi su un grafico con candele a 4 ore.
EurChf
L’assenza di movimento, nonché di qualsiasi tipo di commento, rende praticamente impossibile operare sul cambio, anche se molti sono posizionati lunghi con la speranza che qualcosa accada… dal punto di vista tecnico continuiamo a indicare in 1.2015 e 1.2025 i punti di svolta rialzista.
AudUsd
Confermata la figura ribassista con la toccata e fuga da 1.0025 abbiamo visto una ripresa del dollaro australiano. Il livello toccato ieri è quindi utile come livello di supporto (trovandosi poi molto vicino al livello di parità ) mentre la media più di breve, la 21 su grafico H4, potrebbe essere utilizzata ancora come livello di resistenza, avendo già funzionato particolarmente bene nelle prime ore del giorno.
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