* Antonio Cesarano e’ il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance.
Il primo report della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) del 2005 ha segnalato i seguenti punti principali:
1) lieve ridimensionamento delle posizioni corte di Dollaro vs. Euro. Gli operatori speculativi hanno pertanto preso in parte profitto delle
posizioni nette lunghe sull’Euro$, dopo il rally di fine anno che aveva
portato il tasso di cambio in esame fino alla soglia di 1,37.
Nel frattempo sono rimaste pressoché invariate le posizioni corte di
Dollaro vs. Yen. Tale posizionamento andrà strettamente monitorato in
futuro. Infatti è sempre più diffusa la view di una prosecuzione della fase
di Dollaro debole verso le valute asiatiche, prima fra tutte lo Yen,
piuttosto che verso Euro, dopo la forte svalutazione del secondo semestre
del 2004 che ha interessato principalmente proprio la valuta europea.
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Le
ragioni che potrebbero spingere gli operatori in tal senso potrebbero
essere le seguenti: a) attesa della continuazione di un flusso di ingresso
di capitali in Giappone soprattutto sul mercato azionario, laddove
l’economia riesca a mantenere un buon livello di crescita. L’ammontare netto
di azioni nipponiche acquistate negli ultimi 12 mesi da investitori esteri
al 30 novembre è risultato già pari al valore massimo (circa 90Mld$) dal
’99; b) l’attesa rivalutazione dello Yuan ( da noi stimata non prima della
seconda parte del 2005) potrebbe comportare una rivalutazione vs. Dollaro
anche di tutte le principali valute asiatiche.
2) sul mercato obbligazionario il posizionamento netto lugo sul segmento a
lungo termine è rimasto sostanzialmente invariato, con un lieve calo
registrato sul comparto decennale a fronte di posizioni invariate sul 30
anni.
Le movimentazioni più rilevanti si sono invece registrate sul segmento a 2
e 5 anni.
Sul segmento a 2 anni, sono ancora aumentate le posizioni nette corte,
ormai molto vicine al massimo (in termini di posizioni CORTE) registrato
nel luglio del 2002, quando i tassi Fed funds erano all’1,75% e si
ipotizzava che la Fed avesse ultimato la fase di ribassi dei tassi iniziata
a gennaio del 2001.
In sensibile calo il posizionamento netto lungo sul comparto a 5 anni.
In sostanza gli operatori temono l’effetto negativo sulla parte breve-medio
termine della curva di una politica monetaria restrittiva più aggressiva
della Fed.
Evidenziamo che il report CFTC fa riferimento alle posizioni al
4 gennaio, ossia la stessa giornata in cui sono state pubblicate le minute
del Fomc del 14 dicembre. Verosimilmente, il contenuto delle minute (che
hanno segnalato una maggiore preoccupazione della Fed per eventuali
tensioni sul fronte prezzi) potrebbe aver accentuato tale tendenza che si
sta riflettendo in un graduale trend di appiattimento delle curve dei
tassi.