(WSI) – Tornano le voci secondo cui i Paesi del Golfo Persico, questa volta assieme a Cina, Giappone, Russia e Francia, stanno tramando per costituire una nuova valuta che rimpiazzi il dollaro nelle transazioni petrolifere e subito piovono le smentite. La Banca centrale saudita ha infatti definito “completamente sbagliato” quanto scritto oggi dal quotidiano Independent.
E’ stata poi la volta del ministro del petrolio del Qatar, Abdullah bin Hamad Al Attiyah, il quale ha negato di avere avuto alcun colloquio segreto con nessun Paese in merito al rimpiazzo del dollaro nel mercato petrolifero. “Mai”, ha sottolineato, “abbiamo sentito parlare di questo o abbiamo discusso di questo, neppure in segreto”. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 76 centesimi al giorno, provalo ora!
Sulla stessa lunghezza d’onda anche un terzo membro dell’Opec, il Kuwait, tramite un membro del proprio Spc (Supreme Petroleum Council). “E’ altamente improbabile”, ha spiegato Imad Al Atiqi, “perchè l’Arabia Saudita è ancora agganciata al dollaro così come gli Emirati Arabi Uniti, è quindi difficile per me crederci”.
In sintonia anche il ministro delle finanze russo Dimitry Pankin, il quale ha detto che “non abbiamo discusso di questo” e quello algerino, Karim Djoudi, secondo cui c’è sì”la necessità di stabilizzare i redditi” dei Paesi produttori “ma non vedo alcuna necessità di denominare diversamente il mercato del greggio”.
L’antefatto è stato creato dal giornale britannico il quale ha scritto che i Paesi petroliferi del Golfo (compresi Kuwait, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) hanno avuto discussioni segrete con Russia, Cina, Giappone e Francia per sostituire il dollaro con un paniere di monete che vedrebbe assieme yen, yuan cinese, euro, oro e una nuova valuta progettata da molti Stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo.
Secondo l’articolo, inoltre, sul tema si sono già tenuti incontri segreti tra i ministri delle Finanze e Governatori delle Banche centrali di Russia, Cina, Giappone e Brasile, che hanno coinvolto anche la Francia. Le autorità Usa, ha precisato il giornale, erano informate di queste riunioni ma non erano a conoscenza dei dettagli.
Secondo gli analisti, se mettere fine all’impiego del dollaro quale valuta di riferimento per il regolamento della compravendita di petrolio fra controparti, come ha già fatto l’Iran, sarebbe relativamente facile, sostituire la valuta con la quale è espresso il prezzo del petrolio richiederebbe uno sforzo ben più grande.
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