Mentre il dollaro supera l’ennessimo record storico al rialzo, e mentre un numero sempre piu’ alto di investitori globali sembra volersi fare il proprio gold standard fatto in casa, via a larghi passi dalla distruzione di valore delle monete e dal dollaro come valuta di riserva del mondo, arriva la notizia che la Malaysia ha comprato bond denominati in renminbi per le sue riserve valutarie. Cio’ contrassegna un bel passo avanti per la Cina, visto che Pechino punta da un po’ di tempo ad internazionalizzare la sua moneta. Al punto che i governanti del Partito Comunista Cinese che si occupano di questioni finanziarie, ora che il paese e’ il secondo del mondo per entita’ del prodotto nazionale lordo dopo gli Stati Uniti, non celano il loro disegno finale, e cioe’ fare concorrenza nel lungo termine al dollaro americano, con il renminbi.
“Le mosse della banca centrale dovrebbero portare altri paesi asiatici a un’ulteriore diversificazione a favore delle emissioni del governo cinese. Questo porterebbe la credibilita’ del renminbi a nuovi livelli. Ci sarebbe un effetto domino che inizierebbe prima tra i paesi asiatici che sono partner commerciali della Cina e poi nel resto del mondo”, ha osservato Dariusz Kowalczyk, analista di Credit Agricole.
Il mondo puo’ operare con la Cina nello stesso modo con cui la Cina acquista bond giapponesi. Pechino sarebbe ben felice di permettere un simile trend, in cui il renminbi viene usato come valuta di riserva globale al posto del dollaro, pur avendo presente che gli Stati Uniti sono alle prese con un deficit di bilancio infinito e un andamento della crescita che li rende sempre piu’ isolati.