Economia

Dolce & Gabbana: campagna social “razzista”. Polemiche in Cina (video)

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Non è andata proprio giù in Cina la campagna social di Dolce & Gabbana per pubblicizzare una sfilata-evento all’Expo Centre di Pudong, tanto che la casa di moda italiana – che è stata accusata di razzismo – starebbe pensando di cancellare lo show.

Tre i video pubblicati su Twitter e Instagram durante il fine settimana e poi ritirati che mostrano una donna cinese intenta a mangiare piatti della cucina italiana (pizza, spaghetti e cannolo) con le tradizionali bacchette e una voce maschile fuori campo, di fronte ai suoi tentativi impacciati, dà consigli su cosa e come fare giocando su doppi sensi e altro.

Molti utenti sui social si sono indignati e hanno accusato la griffe di moda italiana di razzismo e di diffondere stereotipi.

“L’orientalismo è espresso in modo così esplicito in questo annuncio: è molto offensivo ritrarre tutti i cinesi in modo così stereotipato”.  “E’ stupido e culturalmente insensibile!” “Questo è razzismo”. Sono alcuni dei commenti apparsi sui social. JingDaily, testata di trend e moda, ha riportato che su Weibo – una sorta di Twitter locale – l’hashtag “Boycott Dolce” è stato ripreso oltre 18.000 volte.

Secondo il sito di settore Business of Fashion, lo spettacolo di D&G è stato cancellato. Il quotidiano China Daily ha riferito che celebrità come Zhang Ziyi, Li Binging e Wang Junkai hanno ritirato la loro presenza. Un brutto colpo per l’immagine di Dolce e Gabbana che oggi conta 25 punti vendita in Cina, per un mercato che vale oltre 500 miliardi di yuan annui (circa 72 miliardi di dollari), pari a quasi un terzo del valore che il settore registra a livello mondiale, secondo un rapporto di McKinsey del 2017.

Non è la prima volta che la casa di moda ha suscitato polemiche. Già nel 2015, i designer Domenico Dolce e Stefano Gabbana si erano dichiarati contrari alle adozioni da parte di persone omosessuali, affermando che l’unica famiglia è quella tradizionale. Per ora dai diretti interessati nessun commento.