(Teleborsa) – Ci risiamo. La FED immette nuovamente liquidità nel sistema acquistando altri Bonds. La musica non è cambiata e la giustificazione è che l’economia non marcia come da aspettative. La Fed ha precisato poi che i gli acquisti dei titoli governativi verranno effettuati con le plusvalenze (si parla di 1300 mld di dollari) generate dai titoli di credito immobiliari (mortgage backed security) in possesso della stessa Banca Centrale e questo per tranquillizzare quanti credono, invece, in un fisiologico stop della politica espansiva americana. Scontato l’immobilismo in tema di tassi, congelati nella forchetta 0%-0,25%, l’argomento “clou” del FOMC di ieri sera è stata la non unanimità della decisione di riproporre la logica del “quantitative easing”. Autorevoli esponenti delle sezione periferiche della FED avevano sconsigliato Bernanke di immettere nuova liquidità nel sistema, perchè non strutturalmente efficace a risolvere i problemi che sono prevalentemente di natura fiscale e normativa. Ma Bernanke non ha tenuto conto di questi “suggerimenti” avallando l’acquisto di nuovi Bonds. Sembra quindi accendersi un’animata discussione all’interno del FOMC su come dovrebbe propinata la “cura” e questo attrito lascerà sicuramente strascichi ineliminabili se è vero, come sembra, che le idee in tema di economia generale sono agli antipodi, tra chi teme un fiammata inflazionistica per i tassi troppo bassi e chi invece assicura che questo non avverrà perchè tutto sotto controllo. Sul tema della ripresa, la Fed di San Francisco, ha espresso recentemente le sue preoccupazioni scrivendo nella sua newsletter a firma di T.Berge e O.Jorda: “Attualmente c’è una grande discussione sul fatto che la crisi sia finita nell’estate del 2009, anche se i numeri indicano che, tecnicamente, siamo entrati in un periodo di espansione dell’economia, ma sempre di più si parla di double dip. La primavera del 2010 è stata caratterizzata da un calo delle Borse mondiali, lo scoppio della crisi dei debiti sovrani in Europa e la debolezza del mercato del lavoro negli Usa”.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Continua la fase di crescita della raccolta netta realizzata dalle Reti di consulenza: ad agosto i volumi totali sono stati pari a 2,4 miliardi di euro, in crescita del 4,5% rispetto al medesimo periodo del 2023.
Mentre la posizione della Germania nell’affaire Unicredit-Commerzbank solleva numerose critiche tra politici ed economisti che parlano di “ipocrisia del governo tedesco”, il numero uno di Unicredit torna sulla necessità di un’unione bancaria e dei capitali
Dopo un 2023 stagnante, i primi otto mesi del 2024 sono stati archiviati con un calo a due cifre delle immatricolazioni. Un decrescita che ci relega, insieme alla Spagna, agli ultimi posti per vetture elettriche circolanti nell’Ue. A questo punto, diventa difficile (se non impossibile) raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti entro il 2030.