A Wall Street la logica della distribuzione dei dividendi segue percorsi strani.
Da un lato molte societa’ indebitate fino all’osso continuano imperterrite a calmare gli animi inquieti dei propri azionisti elargendo ampi dividendi, decimando cosi’ il proprio flusso di cassa. Dall’altro lato icone del mondo della finanza quali Cisco (CSCO – Nasdaq)
e Microsoft (MSFT – Nasdaq), pur avendo le cassaforti piene, decidono di non distribuirli.
Basti pensare che Cisco dispone di una liquidita’ del valore di $21 miliardi, mentre il colosso di Bill Gates ha in tasca $40 miliardi
Quale il motivo di questo paradosso?
Il quesito si pone all’indomani della notizia relativa alla decisione degli azionisti di Cisco di votare 10 contro uno a favore della non distribuzione del dividendo.
A pilotare la scelta del gigante, e’ l’adozione di una diversa “forma mentis” che sta approdando nelle scelte strategiche di molti gruppi e che porta il nome di lungimiranza.
Gli azionisti di societa’ del calibro di Cisco e Microsoft preferiscono rinunciare oggi a un dividendo succoso, perche’ confidano negli investimenti che le imprese metteranno in atto nel lungo termine proprio grazie all’ingente flusso di cassa di cui dispongono.
La priorita’ viene data dunque alla liquidita’ e all’uso che di questa se ne puo’ fare. Non per niente gli azionisti optano per tale scelta quando si tratta di imprese caratterizzate da un roi (ritorno sugli investimenti) elevato.
Il rifiuto del dividendo, nel caso di Cisco, e’ in realta’ una prova di fiducia nelle scelte dei vertici aziendali. In poche parole: “non prendo ora, per prendere di piu’ domani. Ho fiducia negli investimenti che porterete a termine e nel fatto che questi aumenteranno il valore dell’azione, di cui beneficero’ anche io in quanto azionista”.
E se e’ vero che alcuni fondi investono solo in quelle societa’ che pagano i dividendi, e’ anche vero che la distribuzione degli stessi non ha sempre un impatto positivo sui mercati: alcuni investitori interpretano il pagamento dei dividendi in senso negativo, temendo che la societa’ in questione, se utilizza il flusso di cassa oggi, prevede in futuro una crescita piu’ bassa.
Come ha dichiarato lo stesso John Chambers, amministratore delegato di Cisco, un fattore che ha determinato la scelta di rigettare l’istanza per il pagamento dei dividendi e’ il permanere della tassazione sui dividendi. Ma se anche l’amministrazione Bush portasse a termine il disegno relativo alla detassazione dei dividendi, probabilmente le cose non cambierebbero molto, almeno nel caso di Microsoft e di Cisco.
Un forte flusso di cassa, oltre a essere un ottimo canale cui ricorrere per implementare le proprie attivita’ investendo in altri settori e quindi diversificando il proprio business, permette alla societa’ di essere indipendente dal giogo dei debiti, ricorrendo all’autofinanziamento. Su questo punto si puo’ dire che entrambi i giganti non hanno mai emesso bond grazie alla loro forza finanziaria.
Altre imprese che hanno distribuito alti dividendi si sono invece ritrovate con le tasche vuote, pronte a ricorrere al credito per rimpinguare le loro casse.
Ma il forte flusso di cassa non viene dirottato solo nelle attivita’ di investimento. La liquidita’ viene utilizzata spesso, infatti, nelle operazioni di buyback. La decisione di una societa’ di acquistare le proprie azioni, oltre a incrementare il valore delle stesse, dimostra come lo stesso management abbia fiducia nei fondamentali del gruppo. Nel caso di Cisco, negli ultimi 14 mesi la societa’ ha riacquistato azioni per un valore di $3 miliardi.