Economia

Disciplina, riforme e crescita un “must” per l’Italia

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(Teleborsa) – Disciplina di bilancio e crescita. Sono questi i nodi focali del discorso del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nella sua relazione conclusiva all’Assemblea annuale. Nelle “Considerazioni finali”, le quinte lette da Draghi, trova posto anche la necessità di portare avanti quelle riforme che per lungo tempo sono state messe da parte per perseguire obiettivi di breve periodo. Il discorso del consolidamento fiscale è inscindibile da quello che fa riferimento alla crescita economica del Bel Paese – ha sottolineato Draghi – anche se a breve le misure di rigore imposte dal Governo avranno delle ricadute sull’attività economica. Effetti crisi pesanti su famiglie e imprese La crisi si è fatta sentire in Italia in forma drammatica nell’ultimo biennio, provocando una caduta del PIL di circa sei punti e mezzo, paragonabile a quasi la metà della crescita che si era avuta nel decennio precedente. La crisi ha avuto impatti evidenti sui redditi ed i consumi familiari, provocando un maggior ricorso agli ammortizzatori sociali, che sono schizzati nel corso del 2009. Per non parlare dell’occupazione. La crisi ha acuito il disagio dei giovani nel mercato del lavoro, ha sottolineato Draghi, auspicando una rapida riforma del mercato del lavoro. Le imprese sono state vittime della crisi con un boom dei fallimenti. Il tentativo di molte imprese di portare avanti piani di ristrutturazione prima della crisi ha limitato l’impatto degli effetti negativi, ma ne hanno sofferto le imprese più piccole, quelle che molto spesso dipendono da rapporti di subfornitura. La politica economica ha consentito di limitare gli effetti di questa crisi, in una misura stimabile in circa due punti percentuali del PIL, grazie alla politica monetaria ed agli stabilizzatori automatici. C’è urgenza di riforme La crisi ha imposto l’a necessità di intervenire con rapidità per portare avanti le riforme strutturali, specie nel mercato del lavoro, dove è necessario anche agire su un prolungamento dell’età lavorativa. La lotta all’evasione ed alla corruzione sono altri due punti importanti dei provvedimenti varati dal Governo italiano, il cui operato è stato tempestivo e corretto. Il giudizio di Draghi sulla finanziaria è dunque positivo, anche se occorre monitorarne gli effetti per garantire il perseguimento degli obiettivi. Dall’euro non si torna indietro ma la moneta non fa l’Europa La crisi della Grecia ha dato una grande lezione alla Zona Euro, dimostrando come non sia possibile fare l’Unione senza un coordinamento anche politico. “E’ stato illusorio pensare che da sola la moneta unica potesse fare l’Europa”, ha detto Draghi, aggiungendo che occorre costruire un governo dell’Unione più attivo, che metta a punto un nuovo patto di stabilità e crescita e si focalizzi sulla duplice necessità di disciplina nei bilanci pubblici e riforme strutturali. Dall’Euro non si torna indietro ha precisato con forza il Governatore della Banca d’Italia. La crisi del debito della Grecia, dunque, ha messo a dura prova la coesione dell’Area Euro, per l’impossibilità di trovare un accordo su un piano di salvataggio e per la mancanza di procedure che possano evitare queste situazioni di crisi, amplificando il danno di contagio. servono regole per la finanza Servono regole internazionali per la finanza. Draghi ha parlato infatti di una regolamentazione che vada oltre i confini nazionali e sia portata avanti in forma comune, con la condivisione di politiche ed obiettivi. E’ questa la lezione più grande della crisi, che ha posto l’esigenza di una regolamentazione di tipo universale, almeno per quanto concerne i principi fondamentali, e di un aumento della vigilanza.