New York – Da inizio anno la vera fonte di forza dell’economia degli Stati Uniti. La spesa dei consumatori è riuscita a sostenere la ripresa nonostante il calo della spesa pubblica, un mercato immobiliare ancora in difficoltà (e che dovrebbe continuare a registrare un calo dei prezzi), e capacità produttiva in eccesso che frena gli investimenti aziendali.
Come unica fonte di supporto alla crescita degli Stati Uniti, saranno proprio i consumatori da adesso in poi ad indicare gli sviluppi futuri: recessione o leggero periodo di debolezza?
Scenario non proprio ottimista quello delineato da Gary Shilling, famoso e rispettato analista finanziario. Nel suo ultimo editoriale pubblicato da Bloomberg spiega come, nonostante ad ora questi dati abbiano mostrato una certa forza, è normale che a breve viaggeranno a un ritmo meno sostenuto e non saranno più capaci di sostenere da soli la ripresa. In fondo neanche il rialzo del prezzo del petrolio ha fatto ancora sentire il suo reale impatto sui consumi.
Il succo del suo discorso può essere estrapolato nei seguenti punti:
– La spesa dei consumatori rimane forte, +0,8% a febbraio, il numero migliore da ben 7 mesi.
– Le vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori rimane forte.
– Ma questi numeri non possono durare all’infinito. La crescita del reddito personale è stata appena +0,2% a febbraio.
– A causa delle tasse universitarie e del mercato dell’auto, il debito torna a crescere.
– Il settore immobiliare è ancora in condizioni pietose.
– La spesa pubblica rimane bassissima.
– Ancora tanta capacità in eccesso e le aziende non investono.
– Il tutto si ripercuoterà sui consumi. A causa di un rallentamento della crescita dei redditi una correzione è inevitabile e questa porterà a una nuova recessione.