Società

DIFESA USA: DUE IPO DA ADOCCHIARE

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La guerra degli Stati Uniti contro il terrorismo ha dato una forte spinta ai titoli del settore della difesa. La Integrated Defense Technologies e la Anteon International intendono approfittare del recente rafforzamento del comparto quotandosi a Wall Street. In settimana sbarchera’ sul mercato Integrated Defense, a marzo sara’ la volta di Anteon.

Le IPO hanno due punti in comune: le societa’ hanno una storia relativamente corta e le offerte presentano vendite insider, piuttosto controverse di questi tempi, specialmente dopo il caso Enron.

I puristi sostengono che l’esistenza delle IPO dovrebbe mettere gli investitori in allerta e che le vendite da parte degli insider allontanano i fondi dall’azienda.

I capitalisti di ventura controbattono che tali “eventi di liquidita’” sono dovuti alle rischiose strategie d’investimento presenti nelle startup.

“Forse ora con i risultati cosi’ negativi, le societa’ di ventura devono produrre un qualche tipo di guadagno per mantenere l’interesse degli investitori”, osserva Tom Taulli, analista di Netcap Ventures e autore di un bestseller sulle IPO.

“Quando gli investitori vedono molte vendite insider, pero’, dovrebbero procedere con cautela. La situazione di Enron ci fa prestare piu’ attenzione all’attivita’ insider”.

Ed e’ facile vedere perche’ tali attivita’ fanno preoccupare gli investitori. “Di solito non vogliamo vedere un forte numero di titoli venduti dagli insider in una IPO”, fa notare Paul Bard, analista di Renaissance Capital che gestisce il fondo IPO Plus.

“Generalmente guardiamo alla forza di chi offre l’Ipo e al prezzo a cui e’ stato acquistato il titolo che viene venduto. E’ una questione di grandezza”.

Integrated Defense Technologies e’ l’affare piu’ interessante tra i due, soprattutto per il ridotto numero di vendite insider in connessione con l’offerta inziale.

Credit Suisse First Boston intende offrire questa settimana sette milioni di azioni a $19,50 l’una per un totale di $136 milioni.

Di queste, insider come lo sponsor Veritas Capital, che ha costruito la societa’ attraverso una serie di acquisizioni, hanno intenzione di vendere un milione di azioni. Inoltre, c’e’ un altro milione o piu’ di azioni insider parcheggiate nell’opzione ‘greenshoe’ – azioni aggiuntive che il sottoscrittore puo’ vendere per stabilizzare il mercato – portando il totale potenziale a due milioni o quasi il 25% del ricavato lordo.

Gli utili operativi per i nove mesi teminati il 28 settembre sono stati $14 milioni su un fatturato di $189 milioni, contro i $6,5 milioni su un fatturato di $107 milioni dell’anno scorso.

A causa di oneri straordinari e di riduzione del debito, Integrated ha perso $1,7 milioni, contro il deficit di $1,2 milioni dell’anno precedente.

“Veritas ha fatto un buon lavoro nel mettere insieme queste acquisizioni, ma la relativa mancanza di storia operativa della societa’ solleva dei timori”, ammette Bard.

Integrated Defense ha fissato il prezzo dell’Ipo in modo tale da farla muovere.

Il valore dell’impresa – valore di mercato piu’ debito netto – e’ circa 10,5 volte il flusso di cassa degli ultimi 12 mesi, contro le 11,5 volte di DRS Technologies e le 15,5 volte di Level 3.

Il prezzo e’ buono anche quando viene giudicato in base agli utili. Secondo Bard, la Integrated Defense Technologies e’ valutata circa 18 volte gli utili del 2002, contro le 25 volte di Level 3 e le 27 di DRS Technologies.

Anteon International fa sorgere piu’ preoccupazioni. La societa’ intende raccogliere il mese prossimo $200 milioni, vendendo attraverso Goldman Sachs 12,5 milioni di azioni a $16 l’una.

Fred Iseman, direttore generale di Anteon e partner dello sponsor di capitali Caxton-Iseman Group, manterra’ il 50% del controllo.

Appena il 30% del ricavo lordo, pero’, andra’ nei forzieri della societa’. Il resto andra’ agli insider che traggono profitto dalle loro quote. Le vendite maggiori derivano da entita’ indirettamente controllate da Iseman. Complessivamente, gli insider intendono vendere 9,6 milioni di eventuali 14,2 milioni di azioni, compresa l’opzione greenshoe.

“Gli azionisti principali sono certamente i maggiori beneficiari dell’offerta Anton, ma l’offerta avra successo perche’ c’e’ davvero tanta attivita’ in questo settore”, spiega Bard.

Anteon International, poi, sembra vantaggiosa. Durante il 2001 la societa’ di sistemi elettronici ha prodotto utili operativi di $27 milioni su un fatturato di $715 milioni, contro profitti di $21 milioni su un fatturato di $542 milioni dell’anno precedente. Deduzioni straordinarie hanno portato a una perdita netta di $82.000 nel 2001 e a una perdita di $5,3 milioni l’anno precedente.

L’affare, pero’, e’ a prezzo pieno. Il valore d’impresa di Anton e’ 13,3 volte il flusso di cassa degli ultimi 12 mesi, contro le 12,8 volte il flusso di cassa di CACI International e di Mantech International. Il debito per Anton e’ il 58% della capitalizzazione totale, contro il 27% di CACI e il 19% di Mantech.

© Copyright Barron’s per Wall Street Italia, Inc.