Gli investitori continuano a chiedersi se sia tempo di tornare ad acquistare o se i titoli azionari continuino ad essere sopravvalutati.
Sebbene non ci siano misure certe, Ed Yardeny, capo delle strategie d’investimento di Deutsche Bank, calcola ogni settimana le valutazioni del mercato attraverso il cosidetto ‘Fed Stock Valuation Model’.
L’FSVM nelle ultime settimane sta indicando che i titoli azionari sono prossimi ad avere una valutazione ‘corretta’.
Il FSVM deriva il nome e il modello da commenti fatti nel luglio del 1997 dalla Federal Reserve e mette a confronto obbligazioni – titoli del Tesoro a 10 anni – e azioni – dell’indice Standard & Poor 500 – sulla premessa che i loro valori non devono mai essere troppo divergenti.
Dapprima Yardeni calcola il rendimento degli utili per azione – l’ammontare cioe’ che l’investitore ottiene in utili per ogni dollaro pagato o meglio il rapporto utili/prezzo – poi lo confronta con il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni.
La teoria e’ che se il rendimento degli utili azionari cresce di un punto percentuale al di sopra del rendimento delle obbligazioni del Tesoro, i titoli azionari sono piu’ convenienti – e viceversa.
La scorsa settimana, ad esempio, i T-bond a 10 anni davano un rendimento del 5,2% mentre gli utili per azione previsti per il prossimi 12 mesi per le societa’ dello S&P 500 era di $57,21.
Perche’ i rendimenti potessero combaciare lo S&P 500 avrebbe dovuto chiudere a 1100, ma ha invece chiuso la settimana a 1183, indicando che -secondo il Fed Stock Valuation Model – il mercato e’ ancora sopravvalutato del 7,6%.
Questo modello, naturalmente non da’ una lettura assoluta – da una settimana all’altra il mercato puo’ passare dall’essere leggermente sottovalutato all’essere leggermente sopravvalutato, ma aggiunge una nuova prospettiva .
Dai dati del passato, poi, si rileva che i prezzi azionari non si correggono immediatamente; all’inizio del 1999, ad esempio, il mercato era sopravvalutato di oltre il 20% e invece di una correzione si sono ulteriormente sopravvalutati al 70% entro il gennaio del 2000.