Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno chiuso la sessione di venerdì in rialzo sia sul comparto governativo sia swap. Gli spread sui titoli periferici e su quelli di Francia ed Austria sono invece scesi.
In Spagna nel fine settimana si sono tenute le elezioni che hanno visto la vittoria del partito Popolare di Mariano Rajoy, che con il 44,6% dei consensi, ha anche ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi.
Ft riporta oggi la versione integrale di una bozza di proposta della commissione europea sulla fattibilità dell’introduzione di cosiddetti “Stability bonds”.
Le ipotesi proposte sono tre: 1) sostituzione integrale delle emissioni dei bond dei singoli paesi con bond congiunti con la garanzia altrettanto congiunta dei 17 paesi; 2) ipotesi simile alla seconda con però un limite alle emissioni congiunte. Per la parte eccedente i singoli paesi continuerebbero ad emettere bond nazionali; 3) emissione limitata di Stability Bond che però beneficerebbero solo di una garanzia limitata dei 17 paesi, con possibilità di aggiunta di garanzie ulteriori mediante cash, riserve auree o accantonamenti di parte delle entrate fiscali a servizio di tali bond. A differenza delle prime due ipotesi, la terza non necessiterebbe di modifiche ai trattati.
In Italia il neo primo ministro Monti oggi terrà il primo consiglio dei ministri che dovrebbe trattare dei primi interventi che potrebbero interessare Ici e Iva. Domani invece terrà un incontro con Barroso e Van Rompuy, mentre giovedì è previsto un vertice con Merkel e Sarkozy.
In mattinata l’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che la persistenza di costi di raccolta elevati, potrebbe impattare negativamente sul rating francese.
La sessione odierna si è aperta con spread in rialzo, borse in calo e tassi governativi tedeschi in calo.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo in una giornata in cui i listini azionari hanno chiuso sostanzialmente invariati.
L’attenzione degli operatori questa settimana è soprattutto sull’eventuale raggiungimento o meno dell’accordo sulla riduzione del deficit da parte del supercomitato, formato da 6 rappresentanti democratici e 6 repubblicani, appositamente insediato dopo l’accordo sull’innalzamento del tetto del debito lo scorso agosto. L’ipotesi più favorevole sarebbe quella di un accordo che contempli la riduzione del deficit di almeno 1200Mld$ in 10 anni. La data limite è fissata al prossimo mercoledì, ma entro stasera occorrerà presentare la bozza di accordo che verrà poi votata il prossimo 23 novembre.
Stando alle indiscrezioni riportate da diverse fonti di stampa, al momento l’accordo appare piuttosto difficile, il che aprirebbe la strada per tagli automatici delle spese per 1200Mld$ a partire dal 2013, rendendo pertanto possibile nel frattempo eventuali decisioni del Congresso per evitare anche tale ipotesi rimandata al 2013. In caso di mancato accordo sarà importante verificare l’atteggiamento delle agenzie di rating. Ricordiamo che da agosto (quando S&P tagliò il rating del paese) sia Moody’s sia S&P hanno posto il debito Usa in “outlook negativo” ed infine Fitch, sempre lo scorso agosto, ha dichiarato che il mancato raggiungimento di un accordo sul deficit avrebbe reso “meno credibile e tempestiva” un’ipotesi differita in tal senso. Lo scorso 1 novembre Moody’s aveva precisato che i risultati dei lavori del supercomitato sarebbero stati “informativi…ma non decisivi” per le decisioni dell’agenzia. Settimana sostanzialmente corta, in vista della festività del Thanksgiving Day del prossimo giovedì.
Valute: chiusura di settimana stabile per il cross euro/dollaro che, dopo un tentativo di rottura della resistenza in area 1,36, ha ritracciato durante la seduta americana chiudendo in prossimità di 1,35. In mattinata il cross si è riportato in prossimità del supporto a quota 1,3450 sulla scia della debolezza delle borse europee. Per i prossimi giorni sarà fondamentale la tenuta di area 1,34 per poter ipotizzare un recupero della valuta unica.
Questa mattina lo yen vs dollaro si mantiene al di sotto della resistenza 77,20 con i supporti collocati a 76,60 e 76. L’euro/yen trova il primo supporto a 103,40, con successivo a 102,50. Segnaliamo il calo superiore alle attese delle esportazioni giapponesi ad ottobre, penalizzate probabilmente dal rallentamento economico globale. Secondo la Cftc, la scorsa settimana gli speculatori hanno aumentato l’ammontare delle posizioni nette rialziste in yen vs dollaro. Sono invece aumentate quelle pro-dollaro vs euro.
Materie Prime: venerdì si è assistito ad un andamento misto tra i vari comparti. In calo gli energetici guidati dal gas naturale (-2,8%) e gli agricoli guidati dal cotone (-4,7%). Misti i metalli industriali, in recupero i preziosi.
Secondo la Cftc, la scorsa settimana gli speculatori hanno ridotto l’ammontare netto di operazioni che puntano ad un futuro rialzo delle materie prime del 10% circa, calo maggiore da 7 settimane. Questa mattina prosegue il ribasso del petrolio (soprattutto il Wti), anche l’oro è in lieve ribasso.
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