Anche se con volumi sottili, la big dei computer Usa Dell è in rialzo negli scambi europei di Francoforte, ma riduce il balzo segnato nel dopoborsa Usa che aveva salutato con piacere un utile del terzo trimestre oltre le stime, benchè in calo sul 2007 e con vendite inferiori alle attese.
La numero due mondiale dei PC aveva avvertito in settembre di attendersi un calo della domanda globale e in effetti il fatturato è sceso del 3% a 15,16 miliardi di dollari (16,3 miliardi attesi da Reuters Estimates).
Ma sul fronte degli utili del trimestre al 31 ottobre, un drastico taglio dei costi ha consentito di contenere al 5% la discesa degli utili netti a 727 milioni (37 cent/azione contro 31 cent attesi), alzando anche il gross margin al 18,8% da 17,2.
“Chiaramente scegliamo la redditività sulla crescita, ma certo siamo convinti che i mutamenti della struttura dei costi ci permetteranno di raggiungere entrambi nel corso del tempo” ha detto ieri notte il Ceo Michael Dell in conference call.
Più cauto l’atteggiamento degli analisti, alcuni dei quali sono preoccupati per la discesa delle vendite. Il managing vice president Gartner Charles Smulders ha definito “piuttosto preoccupante” il trimestre: “da un lato l’utile per azione è salito, ma il fatturato è sceso”.
Shannon Cross di Cross Research lamenta: “è tutto riduzione dei costi e pare che si siano allontanati dal vendere prodotti a basso margine (…) sarà difficile per società di questo tipo tagliare i costi velocemente quanto scendono le vendite”.
Dell ha 8,9 miliardi di liquidità e il Cfo Brian Gladden ha preannunciato che intende essere “conservativo” con il cash aziendale.
Dell, che nel 2008 ha preso il 60% del suo valore a livelli non visti da un decennio, aveva chiuso la seduta regolare in calo del 5% ma dopo la trimestrale nell’afterhours è salita del 6% a 10,30 dollari. In Europa avanza di un punto e mezzo alle 13,22 italiane.