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Debito: la crisi dei Piigs strozzera’ la ripresa dell’Est Europa

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Bruxelles – I paesi dell’Est Europa usciranno indeboliti da un eventuale piano di ristrutturazione della Grecia. La crisi del debito sovrano dell’eurozona minaccia seriamente di compromottere la crescita della regione orientale del Vecchio Continente, perche’ ridurrebbe le attivita’ di prestito e gli investimenti che tanto hanno spinto al rialzo le borse, il mercato obbligazionario e le valute dei paesi dell’Est.

La regione puo’ vantare tre delle dieci migliori valute – in fatto di performance annuali – e cinque dei migliori mercati azionari piu’ richiesti. Il 76% del mercato bancario e’ pero’ controllato da istituti dell’Europa occidentale che ora sono decisamente indeboliti dalla crisi del debito sovrano.

“I problemi della Grecia avranno un grande impatto sull’area emergente d’Europa”, spiega a Bloomberg Neil Shearing, senior emerging-market analyst di Capital Economics. “E’ un puzzle. Temo che ci troviamo nel momento di quiete prima della tempesta”.

Il rischio e’ che una nuova crisi del debito sovrano spingera’ le banche come UniCredit (UCG), Erste Group Bank e Societe Generale a limitare il piu’ possibile gli investimenti e i prestiti concessi agli istituti dell’Est Europa, proprio ora che la regione si stava riprendendo da un credit crunch che tre anni fa ha portato alla recessione tre anni fa.

Secondo le ultime stime dell’Unione Europea, tutte le economie dell’Est dovrebbero crescere quest’anno. Sarebbe la prima volta dal 2008. L’Ungheria e’ uno dei tanti paesi dell’Est Europa la cui crescita e’ minacciata dalla crisi del debito sovrano dei “fratelli maggiori”. Il costo per assicurare il debito contro il defautl, che era salito fino a 410 pubti base a giugno del 2010, e’ ora a quota 247. In Romania il credit default swaps scambia a 227 punti base, in netto cale rispetto ai 415 dell’anno scorso. La Grecia invece ha visto i cds fare un balzo record all’impressionante quota di 1.251 punti base dai 488 di un anno fa.