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Debito Italia: caro Monti, e’ pericoloso concentrarsi sui bond a breve

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Roma – Altro che tempeste sull’art. 18. Con tutto il parlare che si fa di contagio Ue, il passo decisivo dovrebbe essere allungare la scadenza dei bond emessi dal Tesoro italiano. Invece, accade esattamente il contrario.

Ammonta a €157 miliardi il debito emesso dall’Italia da novembre sino alla fine della settimana scorsa. Di questa cifra, circa €122 miliardi (77,7%) ha scadenza entro la durata dell’ultima operazione LTRO (rifinanziamento di lungo periodo) della Bce, dunque meno di 3 anni. E ancora, oltre il 56% matura entro 1 anno.

Le conseguenze sono subito chiare. Un’elevata percentuale di titoli che scadono a breve comporta un continuo rinnovo del debito; alla scadenza ne verranno emessi di nuovi. Scelta che poco si sposa con la volontà tipica di un paese prudente, che dovrebbe cercare di allungare la maturità dei titoli, non accorciarla.

Altra statistica interessante il fatto che il 65% delle emissioni è rappresentata da titoli zero coupon.

Sembra che l’Italia sia talmente preoccupata di mantenere il costo del prestito basso, tanto da accettare il rischio di estendere continuamente il debito, nonostante la possibilità che le condizioni di mercato in futuro non siano così accomodanti.