Berlusconi spunta a Davos… ma è solo un sosia. Il finto premier italiano, intepretato da un attore, ha animato la principale manifestazione organizzata dai no-global in coincidenza con l’ avvio del World Economic Forum di Davos per premiare le imprese più inquinanti, che evadono di più e che sono meno attente ai diritti umani. Per il finto presidente del Consiglio italiano è stato aggiunto un premio “fuori lista” come “leader meno responsabile dell’ anno”. E, dopo una breve spettacolo seguito da un centinaio di no-global, gli è stato consegnato un “Pinocchio Award”.
Il sosia era impersonato dall’attore Maurizio Antonini dall’ impressionante somiglianza con Berlusconi e che è anche l’interprete principale del film “Buonanotte Topolino” (in Germania sarà distribuito con il nome “Bye bye Berlusconi) che il 12 febbraio parteciperà al Festival del Cinema di Berlino. Il finto premier è entrato nella sala nella quale in precedenza anche altri personaggi posticci avevano ricevuto i tre premi dalle organizzazioni non governative svizzere (la Dichiarazione di Berna e la Pro Natura): per l’ inquinamento alla Chevron, per l’ evasione alla Citygroup, per il mancato rispetto dei diritti umani alla Walt Disney.
L’attore-sosia, accompagnato da quattro body guard, è salito sul palco, ha criticato i presenti e la sinistra (“i suoi rappresentanti sono malvestiti”), si è difeso dall’ accusa di aver fatto leggi ad personam (“Sull’ evasione ho usato una legge del 2002 approvata da me, e poi ho fatto il condono. Nessuno ha fatto meglio di me”). Tra le risate dei presenti, ha quindi ammesso di aver sbagliato al G8 di Genova: “Avrei voluto che la polizia fosse così precisa come qui al World Economic Forum. Ma io passavo un brutto momento, mi cadevano i capelli e prendevo degli ormoni”. Alla fine ha chiesto un premio anche per se. Alla fine gli è stato consegnato un pinocchio di legno, il “pinocchio award”.
Alla manifestazione erano presenti anche il registra del film, Jan Stalberg, e la sceneggiatrice Lucia Chiarla. Sarà una commedia noir, amara, incentrata sul rapimento del premier (chiamato Topolino nel film) da parte di quattro terroristi che chiederanno allo Stato di processare il protagonista. Tutto questo mentre una troupe sta girando un film. “Il finale non lo raccontiamo – dice il regista – bisogna vedere il film. Ma per ora non siamo riusciti a trovare un distributore che consenta la proiezione in Italia. Ci stiamo così organizzando con singole sale”.