La reazione del dollaro e dei titoli di Stato USA ai dati macroeconomici pubblicati prima dell’apertura dei mercati e’ durata lo spazio di pochi minuti.
L’indice dei prezzi al consumo superiore alle attese ha fatto immediatamente scendere il prezzo dei Treasury a 10 anni, con un rendimento che ha guadagnato due punti base in un paio di minuti. Allo stesso modo, il deficit della bilancia commerciale molto inferiore alle attese ha rafforzato immediatamente il dollaro.
I dati, tuttavia, non sono riusciti ad oscurare i timori per una nuova crisi delle borse determinata dai deboli utili societari. Il dollaro e’ tornato ad indebolirsi su tutte le valute internazionali, portandosi a $0,9746 contro l’euro rispetto ai $0,9721 della prima mattinata, mentre il Treasury a 10 anni e’ tornato verso la quota record di 104,60, con un rendimento del 3,812% (i minimi storici).
L’allarme utili lanciato da JP Morgan (JPM – Nyse) e la nuova stagione degli utili societari incombono sul mercato. Non accennano poi a diminuire le preoccupazioni per le tensioni internazionali. Secondo gli operatori di mercato, i bond e il prezzo del petrolio incorporano ancora un prezzo per il rischio di una guerra USA-Iraq molto alto. E’ evidente che non bastano dati macroeconomici leggermente positivi per contrastare questi effetti…