
Siena – Tassi di interesse: in area Euro la settimana si è conclusa con un calo dello spread spagnolo e con quello italiano pressoché stabile, mentre i listini azionari hanno chiuso in negativo ad eccezione dell’Ibex spagnolo.
La Spagna ha annunciato che oggi chiederà ufficialmente gli aiuti per il settore bancario. Secondo Ft la richiesta darà il via ad una settimana di negoziazioni sul se la Spagna riceverà un prestito o se saranno ricapitalizzate direttamente le banche. Le discussioni secondo il quotidiano riguarderanno anche la proposta sulla bad bank.
Nella conferenza stampa successiva alla riunione di Merkel, Monti, Hollande e Rajoy di venerdì i leader hanno evidenziato la necessità di difendere l’euro e renderlo stabile, appoggiando l’idea di mettere in campo misure a sostegno della crescita pari all’1% del Pil, ovvero a circa 130 Mld€. Accordo anche per una tassa sulle transazioni finanziarie, sulla necessità di raggiungere un’unione politica, economica e bancaria.
Sugli eurobond Hollande ha dichiarato che devono rimanere una prospettiva non a dieci anni. Il primo ministro Monti ha anche parlato di un rafforzamento della Bei. I temi affrontati dai quattro leader saranno approfonditi durante il summit del 28-29 giugno.
La Bce ha annunciato che allenterà le condizioni per i prestiti alle banche della zona Euro, attraverso la riduzione della soglia di rating e modificando i requisiti per alcuni titoli accettati come collaterale.
Nelle operazioni di rifinanziamento saranno infatti accettati anche titoli con sottostante mutui residenziali e commerciali, prestiti a pmi, per acquisto auto, leasing e prestiti al consumo, che abbiano il secondo miglior rating di almeno BBB. I titoli subiranno un taglio del valore dal 16% al 32% a seconda della tipologia e del rating.
Le misure entreranno in vigore dopo che sarà approvato l’atto legale del 28 giugno. La Bundesbank si è però mostrata critica con le nuove regole sul collaterale. In Germania, secondo Bloomberg, il governo ha trovato un accordo con l’opposizione sull’emissione, a partire dal prossimo anno, di bond congiunti tra governo e stati federali per permettere a quest’ultimi di rispettare i limiti di deficit. In cambio l’opposizione si è impegnata a votare a favore del fiscal compact il 29 giugno.
Oggi sono attese aste sul medio lungo termine in Belgio fino a 2,8 Mld€ e di titoli a breve in Francia e Germania fino a 11,4 Mld€. In settimana invece sono attese le aste sul medio lungo termine in Italia e titoli a breve spagnoli.
È prevista per oggi anche un incontro tra il neo presidente francese Hollande, il governatore della banca di Francia Noyer ed il capo della Bce Draghi in vista del summit dei capi di stato e governo del 28-29 giugno. Seguirà il 27 una riunione tra Hollande e la Merkel.
Negli Usa giornata di recupero per i listini azionari dopo il forte calo registrato nella seduta di giovedì con gli operatori che continuano a mantenersi cauti alla luce della serie di dati negativi giunti sul fronte macro ed alla situazione di incertezza in area Euro. Per la settimana è atteso nuovamente un ricco flusso di dati macro tra cui la fiducia dei consumatori di giugno e gli ordini di beni durevoli di maggio.
Valute: leggero deprezzamento per l’euro questa mattina. La moneta unica passa di mano intorno ad 1,25 da 1,257 di venerdì. Il supporto da monitorare è 1,245 poi 1,24. La resistenza si colloca a 1,26. Secondo la CFTC, le posizioni nette corte di euro vs dollaro sono state ridotte del 30% circa la scorsa settimana. Yen in apprezzamento vs euro e vs dollaro sul ritorno dell’avversione al rischio con la chiusura di borsa in negativo. La moneta giapponese sta testando supporti importantissimi, rappresentati da quota 100 vs euro e 80 vs dollaro. La ceduta di tali supporti proietterebbe il cross vs euro a 99,5/99 e vs dollaro a 79,5.
Materie Prime: giornata mista per le principali materie prime in un contesto di elevata incertezza tra gli operatori. Recupero per il greggio Wti (2%) e Brent (1.9%), migliori commodity del giorno. Positiva anche la performance di grano (1,7%) e gas naturale (1,6%). Negativi ancora preziosi ed industriali penalizzati dall’apprezzamento del dollaro.
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