ROMA – Le bozze della manovra di Giulio Tremonti ”andrebbero analizzate da uno psichiatra” e dimostrano che il ministro dell’Economia vuole solo ”trovare il modo di far saltare banco e governo”. E’ il durissimo attacco che Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, lancia all’indirizzo del titolare di via XX settembre, in cui il deputato del Pdl – al telefono con l’ANSA – si dice ”stufo” di ”sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo” visto che ”l’unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l’ha aumentata, è il suo!”.
”Le bozze che sono filtrate sulla manovra – dice il sottosegretario che, fino a tre anni, era responsabile economico di Forza Italia -, più che connotate dal punto di vista economico, finanziario e di bilancio andrebbero analizzate da uno psichiatra. E evidente che il ministro dell’Economia vuole trovare esclusivamente il modo di far saltare banco e governo. In questi tre anni ha fatto di tutto per tenere in vita il malato Paese, ma l’ha fatto tenendolo in coma farmacologico. Ha dimostrato di non volere andare nel dettaglio della spesa pubblica, ma di preferire tagli senza razionalità. Non ha capito che l’economia reale andava aiutata ed anzi l’ha bloccata con regole di oppressione fiscale uniche al mondo che hanno distrutto lo statuto del contribuente”.
Crosetto imputa a Tremonti anche altro: ”Ha promesso un aiuto alla piccola e media impresa – sottolinea il deputato del Pdl, da sempre molto in sintonia con le idee economiche dell’ex ministro Antonio Martino -, ma in realtà ha flirtato con le grandi banche ed i grandi gruppi. Visto che è una persona di cultura ed intelligenza non comune, lo dimostri proponendo un progetto serio per il Paese al consiglio dei ministri ed alle Camere”.
Ma, avverte il sottosegretario, nel farlo ”sia aperto ai miglioramenti” perche’ ”lui non è il depositario del verbo e della verità; e non sono più i tempi nei quali il governo potrà permettersi di approvare in Consiglio una cartellina vuota che verrà riempita in seguito a via XX settembre, da un uomo solo e dai suoi pretoriani”. Insomma, aggiunge, ”non è più il momento di tacere per rispetto anche perché mi sono stufato di sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo: l’unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l’ha aumentata, è il suo! Il ministero nei quali i dirigenti sono più pagati è il suo!”. Infine, un’ultima stoccata sui tagli alla politica: ”Se adesso l’ultima crociata di Tremonti, sullo stile di De Magistris, e’ quella di lanciarsi contro i privilegi – attacca Crosetto -, gli ricordo che ci sono privilegi ben maggiori delle auto blu e degli aerei di Stato che, tra l’altro, se vengono utilizzati nell’interesse del Paese non sono privilegi. Parlo, ad esempio, dei privilegi di poter disporre di migliaia di nomine all’interno dello stato o altre cose meno evidenti sulle quali il Tesoro non ha mai coinvolti nessuno”
MANOVRA: GIOCHI ED EVASIONE FISCALE PRONTA UNA STRETTA DA 5-600 MILIONI Nuove norme anti-evasione nel settore dei giochi: i tecnici, secondo quanto si apprende, starebbero studiando una serie di misure per una ulteriore stretta contro il gioco non regolare. Nel mirino soprattutto il settore delle scommesse e i giochi con gli apparecchi di intrattenimento. Le misure allo studio, che potrebbero confluire nella manovra all’esame del consiglio dei ministri di giovedi’, potrebbero dare un gettito da 5-600 milioni per quest’anno a circa un miliardo di euro a regime.
A conti fatti le nuove norme anti-evasione nel settore dei giochi potrebbero essere cifrate nella manovra triennale fino a 3,5 miliardi di euro complessivi ma e’ difficile fare dei calcoli precisi perche’, secondo quanto si apprende, ancora non sarebbe stato deciso quali misure, delle diverse messe a punto, effettivamente inserire nel decreto legge manovra. Sempre secondo quanto si apprende, invece, non dovrebbero essere introdotti nuovi giochi o lotterie per fare cassa. Secondo dati recentemente diffusi dal ministero dell’Economia, in risposta ad una interpellanza del Pd, su oltre 100.000 apparecchi da gioco controllati nel 2010 sull’intero territorio nazionale, quelli irregolari sono stati circa 12.700, pari al 13% del totale. In alcune province del Sud il tasso di irregolarita’ delle slot machine arriverebbe fino al 40%.(ANSA)
************
Roma, 26 giu. (TMNews) – A due giorni dal vertice che martedì riunirà i big della maggioranza nella residenza romana di Silvio Berlusconi, da uno degli uomini “più vicini al premier”, come sottolinea il Pd, arrivano una bordata da pre-crisi di Governo contro il ministro dell’Economia. “Nella manovra c’è tanta demagogia”, dice il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, “sono stufo, non è più il tempo in cui una persona pensa per tutto il Governo, ci deve essere collegialità”.
Parole alle quali Tremonti per ora non replica. Secondo un deputato Pdl, solitamente bene informato, Crosetto ha dato voce al malumore dello stesso premier, ma l’indiscrezione viene negata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: “Quella di Crosetto è un’uscita a titolo personale, la posizione del presidente del Consiglio è quella espressa stamattina nel messaggio ai promotori della libertà”. Rassicurazioni, quelle di Bonaiuti, che non fugano del tutto il sospetto che Crosetto abbia parlato a nome di qualcuno più in alto.
Che il clima sia teso è noto da tempo e anche altri esponenti Pdl, pur usando toni assolutamente meno drastici di quelli di Crosetto, lasciano intendere che al vertice Tremonti dovrà fronteggiare parecchie lamentele: “Sono manovre complesse e serve collegialità”, ha detto il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri. “Per questo è stata convocata una riunione martedì prossimo”.
Del resto, questa mattina Berlusconi, in un messaggio ai promotori della libertà, era apparso cauto, ma aveva anche rilanciato sul fisco: “La crisi economica, che è una crisi globale, non è ancora finita – ha premesso il premier – la speculazione internazionale è sempre pronta a colpire le prossime prede, cioè quei Paesi che mostrassero segni di debolezza. L’attacco sarebbe sui titoli pubblici degli stati e se si dovessero riscontrare dei segni di cedimento del bilancio pubblico”.
D’altro canto, “il Governo chiederà al Parlamento la delega per la riforma fiscale prima della pausa estiva, in modo da rendere operativa questa riforma, che è voluta da tutti gli italiani”. Certo, ha assicurato il premier, “nella politica di bilancio, quindi il Governo manterrà tutti gli impegni. Sia quelli presi con l’Unione europea, sia quelli presi con le famiglie dei risparmiatori e con gli investitori”. E se sul rispetto degli impegni con l’Ue sono tutti concordi, resta il fatto che la maggioranza non sembra disposta all’ennesima manovra da approvare a scatola chiusa, le singole voci vanno discusse: “Le cifre complessive – dice Gasparri – sono determinate a livello europeo: però si discuterà su come e dove intervenire.
Certamente c’è da “agire sui costi della politica, ma anche su tanti altri aspetti: i distacchi sindacali, i contributi a pioggia per l’editoria… C’è una lunga serie di esempi di sprechi che, accanto a quelli della politica, si possono limare. E poi c’è il tema della delega fiscale…”. Del resto, è lo stesso Crosetto a far capire che a questo punto serve ‘pari dignità’ tra gli alleati: “Ci sono d’altronde istanze della Lega giuste e piene di dignità che come alleati dobbiamo tutelare, ma ci sono anche istanze del Pdl da portare avanti con la stessa dignità”. Parole alle quali, indirettamente, risponde Umberto Bossi: “La corda non bisogna tirarla troppo”, dice commentando un incidente avvenuto durante una manifestazione della Lega. “E’ un monito a Berlusconi”.
E se il messaggio non fosse abbastanza chiaro, ha aggiunto che è tutto da vedere quale sarà l’atteggiamento del Carroccio sulle intercettazioni: “Prima vediamolo (il provvedimento, ndr), poi te lo dico. Non c’è nessuno della Lega (nelle intercettazioni, ndr), la Lega non è coinvolta in porcherie”. Alla fine, che siano a titolo personale oppure no, sono proprio le parole di Crosetto a dare il miglior quadro della situazione: “Non possiamo fare solo manovre che taglino la spesa, cerchiamo di ridurre anche la possibilità di crearla, altrimenti alla fine inseguiamo un obiettivo che non raggiungeremo mai. Io stimo Tremonti, ma ce l’ho col modo con cui ha costruito la sua visione fino ad ora. Può avere l’80% di ragione, ma se non si ragiona con tutti…”.