
ROMA (WSI) – La stagione dichiarativa è ormai alle porte e da lunedì 16 aprile l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti la dichiarazione dei redditi, il modello 730 precompilato, così chiamata perché in essa sono contenute una serie di spese e oneri già conosciuti al Fisco.
Inoltre quest’anno nella dichiarazione precompilata oltre ai dati classici –spese sanitarie, veterinarie, interessi passivi sui mutui in corso, premi assicurativi, contributi previdenziali e assistenziali, spese universitarie, ecc – sono inseriti nuovi oneri e spese. Sono presenti, infatti, le spese per la frequenza degli asili nido e relativi rimborsi, i contributi detraibili versati alle società di mutuo soccorso e, se comunicate in quanto l’invio è facoltativo, le erogazioni liberali effettuate alle Onlus, alle associazioni di promozione sociale, alle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e alle fondazioni e associazioni aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica.
I lavoratori dipendenti e pensionati interessati possono accettare il modello 730 precompilato così come proposto oppure possono modificarlo/integrarlo prima dell’invio. I contribuenti interessati al modello Redditi precompilato, invece, possono modificarlo/integrarlo e infine inviarlo all’Agenzia delle Entrate. Il contribuente non è comunque obbligato a utilizzare la dichiarazione dei redditi precompilata. Può, infatti, presentarla con le modalità ordinarie.
Se da lunedì 16 aprile è possibile accedere alla dichiarazione precompilata 2018, dal 2 maggio prossimo sarà possibile accettare, modificare e inviare la dichiarazione 730 precompilata all’Agenzia delle Entrate direttamente tramite l’applicazione web. Per accedervi basta usare le credenziali di accesso al Sistema pubblico per l’identità digitale (SPID), o ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate come Entratel o Fisconline ovvero da ultimo il Pin rilasciato dall’Inps. Rimane ferma la possibilità di rivolgersi a un Caf o di delegare un professionista.