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Dai futures Usa forti pressioni di vendita e nuove tensioni

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A un’ora e mezzo dall’avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano in territorio negativo, (vedi quotazioni a fondo pagina), lasciando intendere un avvio con il segno meno. Il nuovo mese sembra destinato a iniziare non certo nel migliore dei modi dopo un maggio che ha visto l’S&P 500 perdere l’8.2% mettendo a segno il peggior mese dal febbraio 2009 mentre il Dow ha registrato la peggior performance dal 1940.

I derivati americani inseguono le pesanti vendite che stanno colpendo le piazze europee. A pesare non e’ soltanto l’ormai consueto timore sul debito dell’Eurozona. L’elemento di novita’ oggi e’ arrivato dalla Cina, dove l’indice Pmi relativo al settore manifatturiero ha registrato a maggio una contrazione maggiore rispetto alle previsioni. Una situazione che sui mercati innesca nuove preoccupazioni sull’effettiva ripresa dell’economia globale.

Gli interrogativi sono molti: esiste davvero il rischio di una bolla? E cosa faranno le autorità di Pechino per scongiurare la minaccia di un’inflazione? Si avrà un rallentamento della congiuntura cinese, al momento uno dei pochi fattori di traino della crescita mondiale? E quale sarà in questo caso l’effetto sulla economia mondiale?

Queste e altre domande si affastellano nelle menti degli operatori. E a essere preoccupato è anche il docente della New York University Nouriel Roubini; riferendosi al caso Cina, ma non solo – l’alert riguarda infatti i paesi emergenti Bric – Roubini ha infatti avvertito sui rischi di un surriscaldamento dell’economia anche in Brasile ed India.

A farne le spese e’ ancora una volta l’euro, che ha aggiornato i minimi di quattro anni contro il dollaro portandosi sotto $1.22. Sul fronte macro, negli Stati Uniti sono attesi due dati, entrambi alle 16:00 ora italiana: le spese per le costruzioni di aprile e l’indice Ism manifatturiero di maggio.

Tra i titoli in movimento, attenzione al crollo di BP: nel pre-mercato lascia sul terreno quasi il 15% dopo l’ennesimo tentativo fallito di fermare la marea nera che dallo scorso 20 aprile si riversa nel Golfo del Messico. Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio viaggiano in calo. I futures con consegna giugno segnano una flessione di $1.73 attestandosi a quota $72.24 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2166 (-1.14%). L’oro sale di $10 in area $1225. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.26% dal 3.3010% di venerdi’, con il prezzo in ulteriore crescita.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 cede 14.20 punti (-1.30%) a 1074.30.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna una flessione di 17 punti (-0.92%) a quota 1835.

Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in ribasso di 107 punti (-1.06%) a 10019.