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Da Santanché Opa su Rcs

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ROMA (WSI) – Su tacchi dodici Daniela Santanché ieri ha varcato l’ingresso di Rcs in via Rizzoli per formalizzare la proposta d’acquisto dei periodici che il gruppo vuole cedere o chiudere entro fine giugno. Una proposta studiata assieme all’ex marito, Canio Giovanni Mazzaro, socio di Flavio Briatore e azionista di riferimento di Bioera, la società per azioni presieduta da Santanché.

L’onorevole ha formalizzato ieri l’acquisto di tutti i periodici presentando una proposta che Rcs non può rifiutare: l’onorevole, attraverso la sua società di pubblicità Visibilia intende acquistare tutti i periodici a costo zero, garantendo per 24 mesi lo stato occupazionale dei dipendenti (90 giornalisti e 22 grafici) e soprattutto senza chiedere alcuna dote. Le proposte finora avanzate, infatti, chiedevano alle disastrate casse di via Rizzoli 30 milioni di euro da consegnare insieme ai periodici. Santanché, invece, si prende i periodici e in cambio chiede una sorta di accompagnamento economico calcolato in base alle percentuali di vendite e raccolta pubblicitaria da spalmare su 24 mesi. In pratica garantisce una sorta di rateizzazione a Rcs che comunque, secondo il piano industriale, arriverà a esborsare al massimo 20 e non 30 milioni.

Asseme a Santanché “c’è un fondo estero interessato con lei all’operazione”, spiega l’ex marito Mazzaro raggiunto telefonicamente. “Non possiamo di certo dire chi è ma la proposta è seria e permette a Rcs di respirare”. Obiettivo dell’operazione per Santanché “è quello di fare massa critica a Visibilia così da poterla poi collocare a Piazza Affari”, confida Mazzaro. “La società del resto sta crescendo molto e velocemente”. L’attivo netto del 2010 ammontava a 1,2 milioni di euro, nel 2011 è schizzato a 28,2 milioni. E lo stesso Mazzaro garantisce che l’azienda gode di ottima salute. I dubbi sono semmai sul fronte Rcs. Il Cda si riunirà il prossimo 30 maggio e deve approvare un aumento di capitale “decisamente importante se non vuole essere costretto a portare i libri in tribunale – riflette Mazzaro – quindi per loro poter cedere i periodici, che soffrono in maniera drammatica, è un punto a favore di Visibilia”.

Il pacchetto comprende le riviste A, Astra, Brava Casa, Europeo, Max, Novella 2000, Ok Salute, Visto, Yacht&Sail e il polo dell’enigmistica. Secondo quanto scritto da Milano Finanza inizialmente Santanché aveva mostrato interesse solo per alcuni dei periodici, ma durante un primo incontro interlocutorio le hanno comunicato che Rcs non può dividere il pacchetto ma ha intenzione di liberarsene in un’unica soluzione. Su questo però Mazzaro nutre dei dubbi. “Credo sia difficile che alla fine riescano a tenere in vita tutto visto l’andamento del mercato e della pubblicità, ma sicuramente Daniela è molto brava in quello che fa e da quando eravamo sposati si è appassionata alla finanza con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

Decisamente meno soddisfatti e fiduciosi i giornalisti dei periodici. Raggiunto telefonicamente il Cdr della rivista A ieri ha spiegato di “sentirsi in difficoltà al solo immaginare che Rcs si sieda a un tavolo con Santanché per vendere dei giornali del gruppo, anche importanti, a una società pubblicitaria che lavora anche per il Giornale”. Quindi “noi non prendiamo neanche in considerazione l’ipotesi e rimaniamo all’accordo preso con l’azienda di attuare uno stato di crisi attivo fino al febbraio 2014. Se così non sarà saremo costretti a dar seguito alle minacce e citare l’azienda per violazione di accordi sindacali”. Tutto è comunque rimandato al Cda del 30 maggio. Non solo le sorti dei periodici, ma quelle dell’intero gruppo.

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