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Da Forza Italia all’Ulivo: i soldi pubblici in mano ai partiti estinti

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Roma – In fondo a un lungo corridoio di palazzo San Macuto, in un ufficietto al quinto piano di uno dei palazzi della Camera, sono custoditi tutti i numeri dei partiti. I soldi che arrivano dal finanziamento pubblico, i contributi privati, il rendiconto delle spese, i crediti, i debiti. Migliaia di pagine in cui, spulciando, si scopre che sono numerose le formazioni politiche defunte che, come la Margherita, hanno ricevuto denaro fino al 2011 grazie al tortuoso meccanismo della vecchia legge sui rimborsi elettorali (che continuava a finanziare le formazioni politiche per cinque anni, anche se la legislatura ne durava due).

I più grossi sono Alleanza nazionale, Forza Italia, i Ds e la Margherita appunto. Ci sono però anche vecchie coalizioni. La Sinistra Arcobaleno, che ha avuto vita breve ma gode dei rimborsi per la partecipazione alle ultime politiche. E perfino l’Ulivo e l’Unione, che hanno incassato fondi fino al 2010 per le elezioni del 2006. A volte i soldi vengono ripartiti tra le forze nate dalle ceneri dei partiti morti. Altre, è più difficile capire che fine facciano. O perché restino lì, dentro formazioni “in sonno” che perseguono nell’accumulo senza fare attività politica. E senza decidere – com’è stato per la Margherita – a chi o cosa devono essere devoluti milioni di euro di denaro pubblico.

ALLEANZA NAZIONALE
L’ex partito guidato da Gianfranco Fini muore ufficialmente nel marzo del 2009, ma alle politiche del 2008 gli aennini corrono già
con Forza Italia nella lista unica del Popolo della Libertà. Nonostante questo, i conti di An continuano a crescere grazie ai rimborsi delle elezioni politiche del 2006, delle europee del 2004, delle regionali del 2005. Così, il partito riceve 22 milioni 251.447 euro nel 2008, 15 milioni 827.454 euro nel 2009. E ancora 12 milioni 765.159 nel 2010 (ultima rata delle politiche e rimborso per le elezioni in Molise), e 27.069 euro nel 2011 (solo per il Molise). In cassa, resta un patrimonio ingente e tuttora conteso tra coloro che sono rimasti nel Pdl (guidati da La Russa, Gasparri, Matteoli) e quelli che hanno seguito Fini in Futuro e Libertà. Nell’ultimo bilancio presente alla Camera, quello del 2010, il patrimonio netto di An supera gli 83 milioni di euro, mentre l’avanzo è di 6.683.294 euro.

FORZA ITALIA
Nel 2008, il partito che fu di Silvio Berlusconi è quello che incassa più di tutti in termini di finanziamento pubblico. È morente, il Cavaliere ne ha decretato la fine salendo sul predellino nel novembre 2007 a piazza San Babila a Milano, alle elezioni di quell’anno si presenta la lista del Popolo della libertà, eppure, Forza Italia incassa oltre 42 milioni di euro grazie alle politiche e alle regionali del 2006 e del 2005. Riceverà ancora 30 milioni e 267.789 euro nel 2009, 25 milioni e 24mila nel 2010. E infine, 59.358 euro nell’anno magro del 2011 (per le elezioni in Molise). Nel 2010 il bilancio chiude in passivo. Il disavanzo è di oltre 6 milioni di euro. Nella relazione che accompagna il rendiconto, è Sandro Bondi a spiegare che Forza Italia è intervenuta “a sostegno dell’attività del Pdl da un punto di vista organizzativo e operativo tramite la messa a disposizione di diverse strutture periferiche e di proprie strutture centrali”.

DS
I democratici di sinistra non esistono più dal 14 ottobre 2007, giorno di nascita del Partito democratico. Non partecipano più ad alcuna elezione, quindi, ma come per An e Forza Italia, continuano a ricevere i rimborsi delle politiche 2006 (solo per il Senato, alla Camera correvano nell’Ulivo), e delle regionali del 2005. Prendono quindi 11milioni e 729.880 euro nel 2008. Poco meno, 11milioni 104.087 euro, nel 2009. 9 milioni 446.375 euro nel 2010, quando non ci sono più i rimborsi delle regionali del 2005, ma c’è l’ultima rata del Senato e ci sono ancora le consultazioni di Molise e Sicilia. Infine, nel 2011, l’ultimo rimborso per il Molise: 32.605 euro. Tutti soldi che non sono confluiti nel Pd, che rivendica di vivere sui suoi rimborsi. I Ds, nel bilancio 2010, conteggiano un avanzo di 5 milioni e 588mila euro. In quell’anno, già defunti, hanno ricevuto 9milioni e 515mila euro di contributi da persone fisiche, e altri 9 milioni e mezzo sotto la voce: altri.

MARGHERITA
Democrazia e Libertà – La Margherita può anch’essa considerarsi defunta dall’ottobre 2007, al pari dei Ds, ma come si è scoperto grazie all’inchiesta della procura di Roma che vede al centro il senatore Luigi Lusi, ha continuato a incassare finanziamenti e a restare una organizzazione politica sempre in attivo. Nel 2008 riceve oltre 8 milioni di euro di rimborsi per le politiche del 2006 in Senato e per le regionali del 2005. Nel 2009, incassa 7 milioni e 443mila euro. Nel 2010, 6 milioni e 82.190 euro. Infine, per la consultazione in Molise, 37.163 euro nel 2011.
A bilancio 2010 si leggono proventi per 14.882.090 euro, ma anche oneri di gestione di 14.474.277 euro. L’avanzo finale, sopra il quale è leggibile la firma dell’ormai ex tesoriere Lusi, è di 976.676 euro. C’è anche una relazione, in cui Lusi spiega che nell’esercizio 2010 la Margherita “ha perseguito nell’attività di supporto del Pd per il rinnovo dei consigli regionali e le altre elezioni amministrative che si sono svolte”. E che ha ricevuto da Partito democratico per l’affitto della sede di Sant’Andrea delle Fratte 3 milioni di euro.

ULIVO E UNIONE
Uniti nell’Ulivo non è mai stato un partito, era la coalizione che teneva insieme Ds e Margherita alle elezioni del 2006. Non è più esistita, dopo la caduta del governo Prodi. Nel 2008 è infatti nato il partito democratico, e il simbolo che più di tutti ricordava il professore è finito in cantina. Eppure, anche l’Ulivo ha ricevuto soldi pubblici dal 2008 in poi. Oltre 23 milioni di euro nel 2008, per le politiche del 2006 e per le europee del 2004 e le regionali del 2005. 14 milioni e 24.591 euro nel 2009. Oltre 15 milioni nel 2010. Soldi che sono andati – anche quelli – ai reduci di Ds e Margherita. All’ultima assemblea, nel giugno 2011, il rendiconto viene firmato dai co-tesorieri Luigi Lusi e Ugo Sposetti, che danno conto anche dell’inizio delle operazioni di chiusura dell’associazione, visto che gli ultimi rimborsi erano stati ricevuti un anno prima. A ricevere soldi è stata anche l’Unione, la coalizione del centrosinistra: un milione e mezzo di euro nel 2008, 641.707 nel 2009, 695.449 nel 2010.

SINISTRA ARCOBALENO
La Sinistra- l’Arcobaleno teneva insieme Rifondazione comunista, il partito dei Comunisti italiani, la Federazione dei verdi e Sinistra democratica in vista delle elezioni 2008. A quella consultazione, guidata da Fausto Bertinotti, la coalizione si presentò senza alcuna alleanza. Il Pd di Veltroni evitò l’apparentamento. Così prese solo il 3 per cento e per la prima volta dalla famosa scissione dopo il cambio di nome del Pci, la sinistra radicale venne esclusa dalla Camera e dal Senato non eleggendo neanche un parlamentare. Subito dopo, i partiti che formavano la lista andarono ognuno per la sua strada. Incassando però 1 milione 914.428 euro nel 2008, 1 milione 668.569 euro nel 2009, 1 milione 794.742 euro nel 2010 e ancora 1.730.152 euro nel 2011. E infatti, l’associazione, con sede a Roma in via Napoleone Terzo 28, chiude il bilancio 2010 con un avanzo di 696.594 euro.

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