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D’ ALEMA E I MANOVRATORI OCCULTI

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Massimo D’Alema vuole difendere Romano Prodi da quelle che una volta avrebbe chiamato trame oscure o inquietanti: “E’ in corso una manovra, da destra, da sinistra e non solo, per indebolirne la leadership”, ha detto ad Aldo Cazzullo del Corriere. Le altre manovre contro Prodi, quelle che finirono con lo sfratto da palazzo Chigi, dove fu sostituito proprio da D’Alema, invece, sono “leggende”. Sarà.

Oggi le preoccupazioni del fedele D’Alema sono per le “forze economiche, finanziarie, editoriali che vogliono una politica debole, che lavorano contro la grande novità” che sarebbe appunto Prodi. L’abitudine a considerare le posizioni critiche non come espressione di un parere diverso, ma effetto di una “manovra”, è un retaggio di cui evidentemente D’Alema non riesce a liberarsi. I giornali di mezza Europa che giudicano deludente l’operato del presidente della Commissione (in molti casi gli stessi che criticano aspramente Silvio Berlusconi) esprimono un giudizio. Considerarlo una manovra è un modo per non dover rispondere nel merito alle critiche.

Forse il linguaggio sospettoso di D’Alema esprime qualcosa di diverso. Uno come lui, che di manovre sicarie se ne intende, se le evoca deve avere in mente qualcosa di preciso, non nell’ambito dei concorrenti, ma all’interno stesso dello schieramento prodiano. Un indizio è l’accenno che ha fatto a Walter Veltroni, esprimendo perplessità sarcastica sulla tesi del sindaco di Roma secondo cui “sinistra riformista e sinistra radicale non possono stare l’una senza l’altra”.

E’ questa la manovra? Sarebbe l’ex vicepresidente di Prodi il manovratore occulto? In effetti le affermazioni di Veltroni lo qualificano come un pontiere tra il triciclo e Rifondazione, ricevono attestati di stima insinuanti da Fausto Bertinotti, possono prefigurare qualcosa di strano e tortuoso. Ma anche questa è una posizione politica, che per il solo fatto di non coincidere con quella recentissima di D’Alema, non dovrebbe essere degradata con tanta spavalderia al rango della solita “manovra”.

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