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Crolla la fiducia in tutto il mondo, aziende hanno paura di assumere

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NEW YORK (WSI) – Tonfo della fiducia globale al minimo in cinque anni. E’ quanto risulta da un sondaggio messo a punto da Markit Global Business Outlook Survey, che, intervistando diversi imprenditori. L’esito è tutto fuorché confortante e mette in evidenza la debolezza dei fondamentali economici, a livello mondiale. Le assunzioni e le intenzioni di assumere da parte delle società è ai livelli più deboli dell’era post crisi finanziaria.

“Le nubi si stanno addensando sull’outlook economico globale, presentando il quadro peggiore dalla crisi finanziaria globale”, ha commentato Chris Williamson, responsabile economista presso Markit.

Il numero di società che prevedono un miglioramento del loro business ha ecceduto quello di società che prevedono un peggioramento di appena il 28%, contro il 39% della scorsa estate. In tutto, intervistate 6.100 tra aziende manifatturiere e di servizi di tutto il mondo.

L’ottimismo nel settore manifatturiero è sceso al minimo dalla metà del 2013, ma è rimasto superiore a quello presente nel settore dei servizi, dove la fiducia è crollata al minimo dei cinque anni di storia del sondaggio.

Le intenzioni di assumere sono scese attorno ai minimi record toccati nel giugno dello scorso anno, peggiorando negli Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Eurozona, Russia e Brasile. Nel suo rapporto Markit ha sceritto che “le aziende del Regno Unito si sono confermate, tra le principali economie, le più ottimiste sui piani di assunzioni, mentre quelle francesi le più caute”. Cina e India si sono confermate invece eccezioni, grazie ai piani di spese in conto capitale che stanno migliorando.

In America da maggio la fiducia tra gli AD delle principali imprese è bassa, anche se l’azionario è andato bene, continuando a salire sui nuovi record assoluti.
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L’apertura di Bullard a nuove misure di allentamento hanno aiutato l’indice a ritornare su livelli decenti, ma la fiducia è poi nuovamente calata nelle ultime due settimane.

L’indice Orange Book di Bloomberg mostra le difficoltà con cui le compagnie statunitensi devono fare i conti. I top manager interpellati nel sondaggio citano una “debolezza nelle spese al consumo”, un clima difficile, una “economia abbastanza stagnante” e un ottimismo cauto.

(Lna-DaC)