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Crisi Piigs: “Grecia senza soluzione: serve un default”

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Londra – “La Banca centrale europea non sta facendo altro che trasformare un problema in un disastro. Sta solo peggiorando le cose e minacciando di ritirare gli aiuti per le banche in paesi come la Grecia in caso di ristrutturazione del debito, non fa altro che incitare a una corsa agli sportelli.” È l’opinione di Mario Blejer, in precedenza presidente della banca centrale dell’Argentina.

La motivazione che i titoli della Grecia non sarebbero più utilizzabili come collaterali in quel caso, non giustificherebbe una mossa così azzardata, altamente destabilizzante. “La Bce deve garantire di essere l’ultima opzione per queste banche, perché se i risparmiatori non sentono più questa sicurezza, correranno a ritirare i propri depositi, generando una spirale che drenerà la liquidità dal sistema”, ha detto Blejer, che in precedenza ha coperto altri ruoli di prestigio, tra cui al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Mondiale e presso la Banca centrale dell’Inghilterra.

“Il problema della Grecia è strutturale e non può essere risolto accumulando debiti su debiti per ripagare quelli precedenti. È una costruzione senza fondamenta, destinata a collassare in ogni momento.”

Sarebbe stato azzardato assumere una possibilità per la Grecia di ritornare al mercato già dal prossimo anno. Il programma sarebbe basato sull’illusione che il debito sia sostenibile, ma ignora il fatto che il paese è in recessione e senza crescita diminuisce la possibilità di saldare i conti.

E il processo di privatizzazione? Sarebbe solo un illusione, capace di risolvere solo il problema nel breve termine e migliorare la produttività.

“In merito, l’esperienza dell’Argentina, del Messico e degli altri paesi dell’America Latina è da seguire. Sono le riforme fiscali e le riforme strutturali le condizioni necessaria per ridare vita al paese, la privatizzazione gioca un ruolo di secondo piano.”

Ma tutto questo dovrebbe essere accompagnato a un’altra azione. “Senza eufemismi, un default. È molto più semplice ritrovare accesso al credito dopo che il fardello del debito viene diminuito, come ci dimostrano Uruguay e Argentina. Adesso, anche se il discorso non è ancora pienamente risolto, l’Argentina può prendere a prestito alla metà dello spread greco.”