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CRISI MUTUI: FORTIS, PAESI BENELUX ENTRANO IN CAPITALE
Il gruppo bancario belga-olandese Fortis in queste ore, secondo alcune fonti, rischia di battere il triste primato di maggiore istituto di credito dell’Europa continentale a cadere vittima, come altri istituti in America, del credit crunch e del caos sul mercato creditizio, a meno che non venga trovata una soluzione. Nello stesso momento l’inglese Bradford & Bingley viene nazionalizzata mentre negli Stati Uniti si lotta contro il tempo per risolvere la crisi di Wachovia, se la banca Usa non trova rapidamente un acquirente che la salvi.
Il gruppo belga-olandese Fortis ha negato il “collasso”, stando al Financial Times, cambiando pero’ in fretta e furia il vertice. Preso di mira dai ribassisti, il colosso dei servizi finanziari era entrato sotto presione in Borsa (venerdi’ -23%) e ha nominato nuovo amministratore delegato Filip Dierckx, al posto di Herman Verwilst. Dierckx e’ a capo della divisione bancaria di Fortis e ha assunto la guida del gruppo con effetto immediato. In Borsa la scorsa settimana Fortis ha perso circa il 35%.
La banca centrale belga e gli organi di controllo stanno preparando il terreno per un maxi salvataggio del colosso finanziario/bancario/assicurativo, che ha un patrimonio di 995 miliardi di dollari e un valore di mercato di 22 milardi di dollari. Il gruppo bancario francese Bnp Paribas e quello olandese Ing sarebbero in pista per rilevare Fortis, secondo la stampa belga. Intanto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha incontrato, a Bruxelles il premier belga, Yves Leterme, per discutere della crisi del gruppo bancario.