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CRISI FINANZIARIA: E’ FUGA SUI TREASURY USA

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(WSI) – Sono aumentate le attese di un possibile taglio dei tassi questa sera della Fed. Riteniamo al momento che la Fed potrebbe limitarsi ad aumentare le modalità di iniezione di liquidità.

Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi sulla scia dell’andamento del mercato azionario. Il tasso decennale rimane però fermo al 4% per una questione di carry negativo che ha portato gli investitori a preferire il titolo di pari scadenza statunitense. Sale sopra i 70 pb il differenziale di curva Italia-Germania, mentre quello Grecia-Germania ha raggiunto gli 80 pb. Il forte ridimensionamento del prezzo del petrolio ha favorito il calo delle breakeven inflation, che nel comparto fino a cinque anni sono scese di 8 pb.

Trichet in merito alla crisi finanziaria ha dichiarato che la Bce si mantiene in uno stato di “straordinaria allerta” non commentando però il fallimento di Lehman. Con un’operazione straordinaria di un giorno senza limiti di importo l’Istituto centrale ha iniettato 30 Mld€ al fine di frenare le tensioni sul mercato monetario. Allo stesso modo la BoE ha iniettato 5 Mld GBP a tre giorni e la Banca Centrale Svizzera ha offerto fondi a un giorno senza però dichiarare l’importo.

Nella giornata odierna la crisi di Wall Street continuerà a condizionare l’andamento dei mercati, mentre sul fronte macro è atteso l’indice Zew tedesco. Negli Usa il vero protagonista dei mercati finanziai è stato ieri il comparto azionario con una perdita del’indice S&P500 pari al 4,71%, un valore molto vicino a quello registrato dopo l’11 settembre quando il calo fu del 4,92%.

La giornata era iniziata con un calo relativamente contenuto (circa il 2%) in relazione all’entità della notizia della richiesta di accesso alla protezione dai creditori offerta dal capitolo 11 da parte di Lehman. In serata è arrivata poi la dichiarazione del ministro Paulson secondo cui il governo Usa non avrebbe concesso l’ipotizzato prestito ponte ad Aig, la principale compagnia assicurativa Usa per ammontare di attivo.

A mercati chiusi è arrivata infine la notizia del taglio del rating da parte di S&P sia per AIG sia per Washington Mutual (in questo caso portandolo sotto il livello dell’investment grade), la principale cassa di risparmio Usa. Nel frattempo sono emerse indiscrezioni in merito alle pressioni esercitate dal Tesoro stesso su Morgan Stanley e Goldman Sachs per approntare in tempi rapidi un prestito da 70-75Mld$ a favore di Aig, il cui titolo ieri ha perso circa il 60%, portando la capitalizzazione di borsa a circa 13Mld$.

In questo turbolento contesto, secondo quanto riportato dal Wsj, Lehman starebbe cercando nel frattempo di procedere alla vendita di alcuni asset tra cui la propria unità di asset management oltre a quella di investment bank. Le forti tensioni sui mercati hanno comportato un forte rialzo dei tassi effettivi overnight che ieri hanno toccato il picco massimo del 6%, ben oltre il 2% fissato dai Fed Funds target, costringendo la Fed ad un’iniezione di liquidità da 70Mld$.

Gli operatori si stanno rifugiando sui Treasury a giudicare da forte calo dei tassi, soprattutto se confrontato con gli analoghi titoli europei, con il differenziale sul 10 anni arrivato a circa 60pb. Nel frattempo però continua ad aumentare il costo della protezione sui Treasury a 10 anni, arrivato ieri a circa 24pb. La rottura del 3,40% sul decennale propone come livello successivo il 3,28%, minimo del 2008.

Valute: forti oscillazioni ieri del Dollaro verso Euro che poi ha chiuso la sessione londinese sostanzialmente invariato rispetto a venerdì intorno ad 1,42. Le tensioni sul comparto finanziario Usa mantengono il Dollaro nuovamente sotto pressione, dopo il forte apprezzamento delle scorse settimane, arrivando anche a sganciare in buona parte il movimento del biglietto verde dall’andamento del greggio.

Nel breve il principale supporto si colloca a 1,4090 a fronte delle resistenze a 1,4360 e 1,4470, livelli questi ultimi verso cui il Dollaro potrebbe ritornare nel caso di ulteriori notizie negative sul fronte finanziario. Il panico sui mercati finanziari ha favorito l’apprezzamento della valuta nipponica in seguito alle chiusure di posizioni di carry causate dal forte aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori. Verso Dollaro il cross è calato ai minimi da circa 2 mesi. Il supporto di riferimento si colloca a 103,77. La resistenza a 105,50. Verso Euro lo Yen è salito ai massimi da circa 2 anni con il supporto di riferimento in area 147,50.

Materie Prime: giornata negativa per le commodity ad eccezione del comparto dei metalli preziosi con l’oro e l’argento che hanno guadagnato il 3%. Forte calo del greggio Wti calato in prossimità dei 92$ sui minimi da circa 6 mesi. Pesanti anche i metalli industriali guidati da zinco (-6,3%) e nichel (-6,1%). Tra gli agricoli in controtendenza il grano (+1,1%)

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