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Crisi Euro: la Francia nazionalizza una banca. Buco da 4,7 miliardi

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Il governo della Francia ha nazionalizzato un grosso istituto finanziario in difficolta’, per evitare ripercussioni sistemiche sulla rete di banche francesi. Si tratta del Crédit Immobilier de France, noto anche come CIF, specializzato in mutui ma senza sportelli alla clientela (non accetta depositi). L’istituto, che e’ il secondo piu’ importante emittente di mutui immobiliari in Fracia, secondo emittente di mutui in Francia ma senza sportelli, deve pagare 1,75 miliardi di euro a ottobre ma ha difficoltà ad accedere al mercato per auto-finanziarsi. Tutte le sue attività sono da oggi garantite dal governo di Parigi, si tratta della prima crisi bancaria a cui deve far fronte il presidente socialista Hollande. Le Figaro parla di una garanzia in totale di 4,7 miliardi di euro.

Il Ministero delle Finanze francese Pierre Moscovici ha detto che “questo modello molto specifico” di business era stato indebolito dalla crisi del debito della zona euro e dalle nuove regole in vigore per le banche, che devono applicare le griglie di Basilea III. Il Crédit Immobilier de France ha impegni per complessivi 30 miliardi di euro e 300 agenzie sul territorio francese.

“Per aiutare il gruppo Crédit Immobilier a rispettare gli impegni, lo Stato ha deciso di rispondere positivamente alla sua richiesta di una garanzia”, ha detto il ministero delle Finanze frencese. “Questa garanzia sarà messa in atto solo dopo che sara’ approvata da parte della Commissione europea e del Parlamento.”

Il quotidiano francese conservatore Le Figaro ha suggerito che una liquidazione del gruppo era la soluzione migliore e più probabile, piu’ che una nazionalizzazione, come di fatto e’ avvenuto, solo che non e’ stato trovato un compratore. All’inizio di questa settimana, anche il gruppo bancario francese Credit Agricole ha registrato un calo dei profitti, per via dei continui problemi nella zona euro.

Il governo francese ha aspettato troppo tempo sia per la nazionalizzazione che per la vendita Crédit Immobilier de France, per cui la scorsa settimana Moody’s ha annunciato un downgrade di CIF di ben 3 voti, che poi ha accelerato la nazionalizzazione questo fine settimana. Il governo Hollande si trova dunque di fronte a una crisi che e’ figlia della bolla sul mercato immbiliare, in piccolo come accadde con Freddie Mac o Fannie Mae negli Stati Uniti, le agenzie para-governative dei mutui immobiliari che all’apice del crack finanziario furono salvate nell’ottobre 2008 dal governo americano con l’infusione di centinaia di miliardi di capitale, per evitare l’effetto contagio sul sistema bancario.