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CRISI, E’ TUTTA COLPA DEI LAUREATI AD HARVARD

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La crisi che ha messo in ginocchio i mercati potrebbe esser colpa della filosofia di Harvard: il quotidiano finanziario Financial Times si interroga oggi sulla possibilità che la cultura dell’Mba (Master in Business Administration) offerto dal prestigioso ateneo sia all’origine del dissesto.

Il columnist del giornale Stefan Stern, che ha partecipato a Cambridge alla ultima riunione degli ex alunni, suggerisce che il metodo di apprendimento ad alta pressione della Hbs (Harvard Business School) produce laureati che scoppiano di fiducia in se stessi e nelle loro capacità, che lasciano l’istituzione convinti che non sono destinato a sbagliare. Sono questi laureati – prosegue Stern – che sono stati al cuore delle strategie di investimento accusate oggi di aver destabilizzato il sistema finanziario internazionale.

Celebrando i cento anni della influente istituzione che ha laureato nel 1970 l’attuale segretario al Tesoro Henry Paulson oltre che – meno gloriosamente cinque anni dopo – il presidente George W. Bush, l’attuale dean della Harvard Business School Jay Light ha fatto un pubblico mea culpa. Riferendosi all’attuale terremoto delle Borse, Light ha ammesso che “nessuno di noi ha capito come è cambiato il sistema”.

Jay ha invitato la Hbs a “essere parte della soluzione”, e ricordato che la missione della scuola è di produrre leader che “facciano la differenza nel mondo”, al che la presidente di Harvard Drew Faust ha aggiunto un codicillo alla missione della Hbs sostenendo che i suoi futuri: “Non solo differenza nel mondo, ma per il mondo”.