ZURIGO (Reuters) – La Svizzera è in recessione, ma l’economia resiste meglio che nei paesi vicini. Il Pil nazionale è sceso dello 0,3% nel quarto trimestre 2008 rispetto al trimestre precedente, realizzando un calo inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un -0,8%. Si tratta del secondo calo consecutivo dopo il -0,1% del terzo trimestre e segna quindi l’ingresso tecnico in recessione del paese. Nel complesso l’economia svizzera è cresciuta nel 2008 dell’1,6%, segnando una brusca frenata dal +3,3% del 2007. Il presidente della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Roth ha ammesso ieri che le previsioni a breve termine sull’economia sono terribili con indicatori chiave – come il barometro sulla crescita Kof – scesi ormai a minimi storici. Per contrastare la flessione negativa la banca centrale ha già messo mano ad aggressive riduzioni dei tagli e potrebbe procedere a un ulteriore taglio di 25 punti base per il libor sul franco svizzero a tre mesi allo 0,25% nel vertice del 12 marzo. Non sono inoltre escluse manovre non convenzionali quali l’intervento diretto sul mercato per combattere la minaccia di deflazione.
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Particolarmente colpite nel paese le esportazioni, scese di oltre l’8% nell’ultimo trimestre, sebbene resistano i consumi di privati e governo, in rialzo rispettivamente dello 0,1% e dello 0,7%. E se vendite al dettaglio e turismo riescono meglio a fonteggiare la crisi, il settore finanziario registra il quarto trimestre consecutivo di contrazione, mentre nubi sempre più scure si addensano su Ubs. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano