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CRISI: E ORA TOCCA DI NUOVO ALL’ARGENTINA

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva con il decennale che si è portato sotto il 4%, mentre il differenziale di curva è rimasto sopra i 100 pb. A guidare i mercati obbligazionari è stato soprattutto il calo dei listini azionari. Sul mercato monetario il tasso Euribor tre mesi è stato fissato al 4,96% scendendo per la prima volta in un mese sotto il 5%.


Intanto il Fmi ha confermato le stime di crescita per l’area Euro allo 0,2% nel 2009 e 1,4% nel 2010. Restano negative le stime di crescita per l’Italia che vedono un segno meno per quest’anno e per il prossimo. Continuano gli interventi dei governi al fine di salvare il sistema creditizio.

Secondo quanto riporta FT, la Gran Bretagna si sta accordando con l’Islanda su un prestito di 3 Mld£. Si tratterebbe del primo passo verso lo scongelamento dei depositi presso le banche islandesi presenti nel paese e dovrebbe inoltre allentare le tensioni tra UK e Islanda dopo il collasso del sistema bancario. In Germania oggi è attesa l’asta da 5 Mld€ sul governativo a 5 anni. Nei prossimi giorni inoltre sono attese diverse aste che dovrebbero sostenere i piani di salvataggio dei diversi governi. Sul decennale il primo supporto si colloca a 3,88% ed il secondo a 3,80%.

Negli Usa si è verificata un’altra giornata di forti ribassi dei listini azionari sulla scia dei deludenti dati trimestrali. Il calo è stato guidato dal settore IT, seguito dal comparto industriale e materie base. In tale contesto i tassi di mercato sono calati sia sul lungo che sul breve. Lo spread 2-10 anni si è attestato intorno ai 212pb. Il mercato sta aumentando le probabilità di un taglio dei tassi di 50pb da parte della Fed nella prossima riunione del 29 ottobre.

I mercati non sono stati alleviati dalla notizia di un nuovo piano chiamato Money Market Investor Funding Facility (MMIFF) nel tentativo di ripristinare la liquidità sui mercati monetari. I fondi monetari recentemente sono stati oggetto di numerose richieste di riscatto da parte degli investitori, trovandosi in difficoltà nel soddisfarle a causa delle difficoltà nel vendere la carta commerciale in loro possesso.

Tramite il MMIFF la Fed finanzierà fino a 540Mld$ (dei 600Mld$ previsti in totale) cinque entità (SPV-special purpose vehicles) gestite da JP Morgan, create con lo scopo di acquistare certificati di depositi e carta commerciale con scadenza inferiore a 90 giorni ed elevato rating. Per oggi è attesa un’altra giornata di volatilità alla luce della chiusura dei mercati nella sessione passata.

Sul decennale il supporto si colloca in area 3,57-3,60%. Le tensioni sui mercati finanziari continuano a penalizzare i paesi emergenti con l’Embi+ salito ai massimi dal marzo 2003 a 688pb. A penalizzare l’indice è stata soprattutto l’Argentina (Embi+ 263 pb) dopo che il governo ha proposto un piano che prevede la possibilità di confiscare 29 Mld$ di fondi pensione privati al fine di evitare il secondo default della storia del paese.

Valute: con un movimento improvviso il Dollaro ha raggiunto i massimi dal novembre 2006 verso Euro ed il massimo da cinque anni verso la Sterlina inglese sulla speculazione che le banche centrali in Europa saranno costrette a tagliare i tassi per contrastare l’imminente recessione. Verso Euro il cross ha raggiunto un minimo a 1,2742 durante la sessione asiatica per poi mettere a segno un lieve rimbalzo.

Tale livello costituisce il supporto di riferimento di breve termine, con il successivo che si colloca a 1,2630 circa. La rottura di area 1,32-1,3350 (nuova resistenza) diventa molto significativa dal punto di vista tecnico. Nel caso tale livello non fosse recuperato entro venerdì avremmo un segnale d’ inversione del trend di lungo periodo favorevole all’Euro. Un target per fine anno potrebbe essere a questo punto individuabile intorno all’area 1,20. L’Euro si è deprezzato anche verso lo Yen con il cross calato ai minimi da poco meno di 5 anni. I supporti per oggi si collocano a 127 e 125,80. Resistenza a 132,80.

Materie Prime: forte calo del greggio Wti sceso fino ai 70$/barile sulla scia del marcato apprezzamento del Dollaro. Oggi sono attesi i dati relativi alle scorte Usa che dovrebbero evidenziare un proseguimento della fase di accumulo iniziata nelle ultime settimane. Ad eccezione del nichel (+1,6%), i metalli industriali hanno chiuso in calo guidati dal rame (-4,8%) sceso ai minimi dal dicembre 2005. Contrastati i preziosi con il rialzo dell’argento (+4%) ed il calo dell’oro (-2,7%). Negativi gli agricoli ad eccezione del cotone (+3,1%).

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