Economia

Crisi: Confapi, per i piccoli non è finita da manovra cambio rotta

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(Teleborsa) – “Le piccole imprese si trovano ancora in una situazione di difficoltà, come conferma l’indagine semestrale che Confapi ha recentemente realizzato con Unicredit. Per i “piccoli” infatti la crisi non è ancora finita – afferma Paolo Galassi, Presidente di Confapi, nel corso dell’evento “L’Impresa nella Ripresa”, alla presenza del Ministro Maurizio Sacconi – ci auguriamo che la prossima manovra finanziaria, che si preannuncia all’insegna del recupero delle risorse dagli sprechi, porti con sé anche un deciso cambio di rotta e significative iniziative a favore di chi in questo Paese produce e crea lavoro”. “Ci aspettiamo una manovra etica – – aggiunge Galassi – in cui l’economia reale non continui a pagare per i capricci della “finanza creativa” Siamo fiduciosi nel buon senso di questo Governo, che ha permesso all’Italia di restare a galla meglio di altri Paesi”. L’indagine congiunturale Confapi-Unicredit presentata oggi conferma che il punto più delicato della crisi è stato toccato durante il primo semestre del 2010. Nel secondo infatti si intravedono segnali di miglioramento. I saldi peggiori però, e tutti a tendenza, negativa, sono per le aziende più piccole, da uno a nove addetti, mentre per le classi intermedie i giudizi migliorano progressivamente fino ad arrivare a saldi positivi per le aziende di dimensione medio-grande (100-249 addetti). Per quest’ultima categoria di imprese sembra dunque che la ripresa sia già iniziata alla fine del 2009. Nel complesso, i saldi delle aspettative per il primo semestre di quest’anno passano in territorio positivo, produzione (0,1%) e ordini (1,3%). Il fatturato è segnalato in miglioramento, ma per un numero di imprese ancora insufficiente per portare il saldo in territorio positivo, anche se si raggiunge un livello poco al di sotto dello zero, pari a -0,7%. L’accesso al credito rimane ancora difficoltoso per molte imprese, mantenendosi su valori più bassi della media degli ultimi anni. Il miglioramento rispetto al primo semestre 2009 (44%) è valutabile in dieci punti percentuali (-34%). Ciò si riflette sulla ripresa dell’autofinanziamento (9,4%), che torna a mostrare un saldo positivo, dopo il saldo nullo della tornata precedente. Questo rende le imprese meno dipendenti dal bisogno di finanziamenti esterni, come dimostra la forte riduzione dei saldi relativi al ricorso al debito sia a breve (7,7%) sia a medio-lungo termine (6,8%). I dati relativi all’occupazione rimangono quelli più preoccupanti: nonostante un miglioramento rispetto all’ultima indagine, i saldi di opinione rimangono al di sotto dei livelli pre-crisi (la situazione corrente dell’occupazione mostra un saldo negativo pari a -15,7%). Anche in termini prospettici, le aspettative, rimangono in territorio negativo, con un valore pari a -6,36%, tra i più bassi di quelli che si registrano tra le attese. Le attese sull’occupazione sono in linea con quelle relative a produzione, ordini e fatturato. Compare un saldo lievemente positivo per il Mezzogiorno (1,5%) e saldi negativi via via crescenti per Centro (-3,5%), Nord Est (-7%) e Nord Ovest (-9,6%).