Economia

Crisi: Codacons, ripresa perde slancio

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

(Teleborsa) – Secondo il Centro Studi di Confindustria (Csc), la ripresa italiana ha perso slancio dopo l’accelerazione superiore alle attese nella prima metà dell’anno. Per il Codacons la realtà è che lo slancio non c’è mai stato. Come sostenuto all’epoca dall’associazione di consumatori, infatti, erano le precedenti previsioni di Confindustria ad essere sballate e troppo ottimistiche. E’ evidente, infatti, che il nostro Paese non sarà mai la locomotiva d’Europa, ossia il primo ad uscire dalla crisi, visto che il Governo italiano, a differenza di altre nazioni come la Germania, ha deciso di non spendere una lira per aiutare le famiglie ad arrivare a fine mese e salvaguardare la loro capacità di spesa. Inevitabile, quindi, che l’uscita dal tunnel avverrà in Italia solo dopo la ripresa internazionale, ossia per ultimi, facendo perdere ulteriore competitività al nostro Paese rispetto al resto dell’UE e con un numero di imprese fallite, di disoccupati e di famiglie ridotte sul lastrico maggiore rispetto a chiunque altro. I dati di oggi non sono altro che la conferma di questa tesi che il Codacons sostiene da un anno. La cosa veramente scandalosa è che il Governo non solo ha deciso di non spendere una lira, ma non ha nemmeno sentito l’imperativo morale di prendere almeno misure a costo zero, come le liberalizzazioni, indispensabili per affrontare il problema dei problemi italiani: banche, assicurazioni, benzina, luce, gas e telefoni più cari d’Europa. La mancata nomina del successore di Scajola è la conferma di questa miopia. Berlusconi aveva promesso un nome entro la fine di questa settimana. A domani, quindi, la nomina? Se Berlusconi è incerto sul nome, il Codacons rilancia la sua proposta: Renato Brunetta, l’unico dell’attuale compagine ministeriale che potrebbe rappresentare un segno di discontinuità rispetto alla politica antiliberista finora seguita dal Governo.