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CRISI ARGENTINA: FIATO SOSPESO SUL DEBITO

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Il governo dell’Argentina sta facendo di tutto per ottenere l’approvazione dai governatori dell’opposizione, in modo da varare il piano di tagli alle spese e riduzione del deficit, e salvare cosi’ il paese dal collasso finanziario.

Il capo del gabinetto Chrystian Colombo si e’ incontrato con i leader dell’Alliance. Il ministro dell’Economia Domingo Cavallo, con Colombo, ha avuto diverse riunioni con i governatori dell’opposizione, compreso Carlos Ruckauf, il governatore peronista di Buenos Aires, la provincia piu’ popolosa dell’ Argentina.

Il presidente De la Rua, secondo gli analisti, vorrebbe che un accordo fosse raggiunto stanotte, prima che i mercati finanziari aprano lunedi’. Stando alla televisione argentina, De la Rua potrebbe fare un annuncio alla fine del meeting.

”Dobbiamo mostrare al mondo che siamo uniti e in grado di prendere decisioni”, ha detto Colombo.

RIPUBBLICHIAMO L’ARTICOLO DI WSI DEL 14/7.

Il presidente dell’Argentina Fernando De la Rua ha fallito nel tentativo di avere il via libera dai governatori dell’opposizione in merito all’approvazione di un piano di taglio delle spese e di riduzione del deficit, misure necessarie per evitare il crack finanziario del paese latino-americano.

La crisi argentina sta destando allarme sui mercati finanziari mondiali, perche’ in caso di default le conseguenze negative si estenderebbero ad altri paesi dell’America Latina (primo tra tutti il Brasile) e in tutta la fascia dei paesi emergenti.

Dopo quattro ore di riunione con i 13 governatori peronisti dell’opposizione, De la Rua e i suoi ministri economici hanno interrotto il negoziato. Secondo gli analisti i colloqui potrebbero riprendere in tempo utile per raggiungere un risultato prima dell’apertura dei mercati finanziari, lunedi’.

Il governo argentino ha bisogno dell’appoggio politico dell’opposizione per approvare tagli per un totale di $1,4 miliardi quest’anno sulle pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici.

L’Argentina deve ridurre la spesa per cercare in qualche modo di ripagare il debito in scadenza nel 2001, pari a $8,8 miliardi.

I titoli di stato e obbligazionari argentini sono crollati venerdi’ ai minimi assoluti, mentre i tassi d’interesse a breve sono schizzati fino al 400%, una soglia che indica il timore che l’Argentina – fiaccata da tre anni di recessione – non riesca ad evitare il default del proprio debito, che in totale ammonta a $130 miliardi.