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Crescono le attese per un QE3

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di venerdì è stata caratterizzata da un’elevata volatilità.

Lo scorso venerdì è arrivata la notizia di fonte Reuters secondo cui la zona euro starebbe studiando la possibilità di escludere il settore privato dai meccanismi di salvataggio e che il nuovo governo spagnolo, che entrerà in carica a metà gennaio, sta valutando l’ipotesi di fare richiesta di aiuti internazionali.

Il Fmi ha smentito le indiscrezioni riportate dal quotidiano italiano La Stampa sull’ipotesi di un pacchetto di aiuti fino a 600 Mld€ da parte del Fmi per l’Italia, a tassi di interesse nel range 4-5%.

Nel corso del fine settimana fonti di stampa, unite anche alle dichiarazioni del portavoce del governo francese, hanno riportato l’ipotesi che Francia e Germania stanno studiando un nuovo patto di stabilità che verrebbe firmato solo dai paesi interessati, evitando così una lunga attesa necessaria per il cambiamento dei Trattati. Il nuovo patto che potrebbe essere così firmato anche solo da Francia e Germania permetterebbe un maggiore controllo sul bilancio dei paesi membri, con la possibilità di un trasferimento della sovranità nazionale. Il patto potrebbe essere implementato ad inizio 2012.

L’ipotesi di una maggiore unione fiscale con impegni stringenti, ha comportato una prima apertura in tale scenario da parte del presidente della Bundesbank Weidmann verso l’ipotesi di eurobond.

Oggi Obama incontrerà il presidente della Commissione Barroso e quello del consiglio Ue Van Rompuy per discutere della crisi.

Secondo quanto riportato Bloomberg, che cita il quotidiano tedesco Die Welt, i paesi AAA dell’area Euro, guidati dalla Germania, potrebbero emettere bond comuni per sostenere i membri indebitati dell’area. Secondo il quotidiano a questi “elite bonds” potrebbe essere interessata anche la Gran Bretagna. Il ministro delle finanze tedesco ha però smentito queste voci.

Domani e dopodomani si terrà la riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin che tratterà del tema Efsf, che secondo le linee guida, potrebbe assicurare i bond dei paesi in difficoltà con garanzie del 20-30% e finanziarsi anche con emissioni a breve termine per un ammontare di almeno 20Mld€ mensili.

Moody’s ha lanciato un allarme sull’area Euro dichiarando che le probabilità di uno scenario negativo per l’area sono aumentate e che non escluderebbero default a catena dei paesi membri con la possibilità che uno o più paesi escano dall’area.

Questa settimana sono attese emissioni di Italia, Belgio, Spagna e Francia fino a 17Mld€.

Sarà importante monitorare l’asta belga dopo la riduzione del rating da parte di S&P a AA da AA+ con outlook negativo.

La sessione odierna si è aperta con un recupero dei listini azionari e una riduzione degli spread.

Negli Usa tassi in rialzo con future su indici azionari questa mattina in rialzo di oltre il 2,5%, dopo i dati incoraggianti sull’andamento delle vendite al dettaglio nel week end che ha dato il via al periodo di shopping natalizio in corrispondenza del Thanksgiving Day.

In particolare le vendite sono state particolarmente positive lo scorso venerdì, il cosiddetto Black Friday, sia con riferimento a quelle al dettaglio sia a quelle on-line rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In base al sondaggio di Bloomberg News tra i principali 21 dealer di bond governativi Usa, è emerso che 16 degli interpellati si attendono l’inizio di un terzo piano di acquisti di titoli con sottostante i mutui nel corso del primo trimestre. L’ammontare mediano stimato in acquisto risulta pari a 545Mld$. In settimana il focus sarà soprattutto sui dati sul mercato del lavoro di novembre.

Valute: l’euro ha chiuso la sessione in marcato deprezzamento con il cross vs dollaro che ha chiuso la settimana a 1,3240 (livello toccato a inizio ottobre); l’apertura di stamane vede la moneta unica in recupero, complice l’apertura in forte rialzo dei listini europei. Supporto di breve a 1,3250, il seguente a 1,3160 in una settimana che si preannuncia importante per il destino dell’intera eurozona.

Apprezzamento in apertura per l’euro anche vs yen (supporto a 102,50, prima resistenza a 104,50), mentre anche il dollaro è in recupero nei confronti della moneta nipponica, con il cross nella parte alta del range 77,5 – 78.

Materie Prime: venerdì si è assistito ad un calo generalizzato delle materie prime, in linea con l’andamento settimanale. Tra le poche eccezioni vanno segnalati gli acquisti sul gas naturale (+2,4%) e sul greggio Wti (+0,6%); su quest’ultimo dato pesano sia il calo superiore alle attese delle scorte Usa, sia il crescente ottimismo circa la normalizzazione della produzione libica.

Torna sotto i 10 $ lo spread con il Brent. Ribassi sia per gli industriali (alluminio -1,6%) che per gli agricoli (mais -1,1%). In apertura si registra il recupero dell’oro, che ritorna sui 1.715 $/oncia e ancora del Wti (in prossimità dei 100$/b).

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