Gli indici mondiali cresceranno almeno del 10%. Sono le attese a un anno dei principali asset manager europei intervistati nell’European Fund Trends di ottobre dalle sedi di Morningstar del Vecchio Continente. Proprio l’Europa è la Borsa favorita. Torna l’ottimismo anche sugli Usa.
Oltre il 40% dei gestori ritiene che la Banca centrale europea ha gestito la corrente crisi
economica europea male o molto male. Il 36% non ha un’opinione al riguardo e meno del 20%
del campione dà una valutazione moderatamente positiva dell’operato della Bce.
L’insoddisfazione per la politica della Bce è uno dei temi su cui a ottobre si sono espressi i gestori dei principali operatori dell’asset management europei, nella consueta indagine European Fund Trends che Morningstar conduce ogni mese.
Un sentiment che sembra in contrasto con l’attesa, pressoché diffusa, che l’euro sarà la migliore valuta ancora per 12 mesi. E anche le Borse europee, esclusa la piazza londinese, riserveranno le migliori sorprese, sorpassando nelle aspettative dei money manager le piazza asiatiche, da mesi le favorite nelle attese dei gestori europei. Europa favorita dal 32% del campione, seguita dall’Asia per il 24% (in forte calo dal 54% di preferenze di settembre) e, a sorpresa, rispuntano gli Usa (in aumento al 21% quelli che credono che a un anno Wall Street sarà stata la migliore tra i listini mondiali).
Indici su almeno del 10%. Buone notizie questo mese arrivano per tutti i listini: l’83% degli intervistati crede che le Borse di qui a un anno faranno meglio delle obbligazioni e il 52% delle società si aspetta un rialzo dell’MSCI World Index (in euro), indice dell’andamento mondiale dei mercati azionari, almeno del 10%. I gestori non ritengono però che i prossimi 12 mesi vedranno un ritorno forte degli investitori sui mercati azionari: il più del campione si aspetta che l’avversione al rischio maturata in questi mesi di Orso indurrà la maggior parte dei risparmiatori a scegliere ancora fondi obbligazionari o al massimo bilanciati.
Più finanza, più hi-tech. Aumenta l’ottimismo dei gestori sul futuro del settore finanziario, il migliore a 12 mesi secondo il 32% del campione (a settembre era il 25%) e una schiarita, se pur non totale, arriva sui titoli dei Tmt, favoriti dal 18% dei gestori. Cala invece il favore dei titoli con attività nel settore delle risorse naturali, i migliori a 12 mesi secondo il 16% del campione.
Tra gli stili preferite le large cap. Torna il favore dei gestori per i titoli a grande capitalizzazione, preferiti dal 45% del campione (era il 38% a settembre) mentre diminuisce al 14% la percentuale di chi crede che le migliori saranno le small cap (dal 29%).
Tra value e growth i gestori sono in questo momento più neutrali (il 52%). Solo il 30% indica la sua preferenza per i titoli growth, mentre il restante 18% è più ottimista sui titoli value.
Morningstar è leader mondiale nell’analisi e nella valutazione dei fondi d’investimento e negli strumenti analitici di supporto alle istituzioni finanziarie. Il sondaggio integrale è disponibile sul sito Morningstar.it
Il sondaggio è stato condotto tra l’11 e il 18 ottobre, tra le 64 società di gestione europee più
grandi per asset under management, che gestiscono in media 49 milardi di euro e hanno in
batteria 95 fondi. L’indagine si è ampliata da questo mese anche ai leader dell’asset management
di Austria e Svizzera, che si sono andati ad aggiungere a quelli di Italia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Spagna e Svezia. Per l’Italia hanno partecipato Aletti Gestielle, Banca Fideuram, Bipiemme Gestioni, BNL Gestioni, Monte dei Paschi am, Nextra im, Pioneer Global, Romagest, Sanpaolo Imi am.