Gimme Credit, agenzia di New York che segue il mercato obbligazionario, ha preparato una lista di societa’ che potrebbero ottenere una notevole riduzione dei rating di credito.
Secondo l’analista Carol Levenson, a rischio a causa della mancanza di flessibilita’ finanziaria:
NGR Energy (NRZ – Nyse), giudicata Baa3/BBB-, potrebbe aver migliorato il bilancio troppo tardi. Gli analisti di Gimme Credit temono che questo sia il momento peggiore per un modello operativo che richieda troppo capitale e creditori e agenzie di rating indulgenti.
Ford (F – Nyse), giudicata Baa1/BBB+, sembra si stia avviando verso una posizione di debito e, sebbene il suo accesso ai mercati capitali sia ancora sostanziale, la sua qualita’ del credito si sta indebolendo.
Gap (GPS – Nyse), giudicata Baa3/BBB+, ha registrato a dicembre vendite superiori al previsto e ha aumentato per i prossimi trimestri le previsioni sugli utili, ma negli ultimi mesi ha ricevuto varie riduzioni di rating e sta ancora trattando con le banche sui termini del credito.
Georgia-Pacific (GP – Nyse), giudicata Baa3/BBB-, ha accumulato troppo debito per le acquisizioni e la qualita’ del debito – ora ‘investment grade’ – si sta deteriorando.
Qwest Communications (Q – Nyse), giudicata Baa1/BBB+, deve affrontare problemi di flusso di cassa piu’ pressanti che quelli anticipati e che sarebbero stati risolti dalle riduzioni dei costi e della spesa in conto capitale.
WorldCom (WCOM – Nasdaq), giudicata A3/BBB+, e’ vittima del calo della fiducia sul mercato che ha fatto aumentare i costi dei prestiti e indebolito la flessibilita’ finanziaria.
Williams Communications (WCG – Nyse), giudicata Baa2/BBB, e’ nel mirino delle agenzie di rating riguardo alle sue obbligazioni e non ha ancora reso noti i dati di bilancio per il 2001.
Toy ‘R’ Us (TOY – Nyse), giudicata Baa2/BBB+, potrebbe avere problemi di liquidita’ se perdesse il rating attuale sulle sue carte commerciali.
Halliburton (HAL – Nyse), giudicata Baa2/A-, e’ una delle ultime societa’ finanziariamente forti tra quelle coinvolte nei casi di amianto. Le agenzie di rating non sono pero’ coerenti nel trattamento di questo tipo di rischio e i timori del mercato aggiungono solo altro rischio.