(Teleborsa) – Il Cda del Credito Artigiano, presieduto da Aldo Fumagalli Romario, ha oggi approvato i risultati trimestrali al 31 marzo 2010, che confermano la crescita dei principali aggregati patrimoniali. La dinamica reddituale, seppure condizionata dall’andamento dei tassi di mercato e dal contesto congiunturale non ancora positivo, attesta la tenuta dei margini operativi. A fine marzo 2010 la raccolta diretta si attesta a 7.730 milioni di euro con una crescita prossima al 3% A fine marzo 2010 la raccolta diretta si attesta a 7.730 milioni di euro con una crescita prossima al 3% rispetto a 7.507 milioni a fine dicembre 2009. La raccolta indiretta assomma a 5.341 milioni di euro in aumento del 3,6% su 5.157 milioni a dicembre dello scorso anno e del 14% circa su base annua. Maggiormente accentuata la dinamica del risparmio gestito che raggiunge 2.379 milioni di euro con un incremento del 6,7% rispetto a 2.230 milioni di fine 2009 e del 20% su 1.983 milioni di euro del primo trimestre 2009. La raccolta globale, pari a 13.071 milioni di euro, evidenzia quindi una crescita del 3,2% su 12.664 milioni a fine 2009 e del 5,6% su base annua. I crediti verso la clientela si attestano a 6.745 milioni di euro rispetto a 6.683 a fine anno, con aumento prossimo all’1% e del 6,7% rispetto 6.318 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso anno. Il core capital ratio si attesta a 9,48% rispetto a 9,06% al 31.12.2009, mentre il total capital ratio è pari a 11,71%, in raffronto a 11,19% a fine dicembre 2009. Relativamente al profilo economico, il margine di interesse si attesta a 37,9 milioni di euro rispetto a 42,4 milioni del primo trimestre 2009, con una flessione del 10,5%, quale conseguenza della marcata riduzione dei tassi di mercato, effetto solo in parte compensato dall’incremento dei volumi intermediati. Il risultato netto della gestione operativa raggiunge 23,6 milioni di euro e segna un progresso del 5,8% in rapporto a 22,3 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso anno. Le rettifiche di valore per deterioramento crediti e gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri sono complessivamente determinati in 10,4 milioni di euro rispetto a 8,5 milioni del primo trimestre del 2009. Il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, è pari a circa 59 basis point. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a 13,2 milioni di euro con una decelerazione del 4,4% in rapporto a 13,8 milioni del primo trimestre 2009. Gli oneri fiscali del periodo – stimati in 4,4 milioni di euro – determinano un risultato netto di 8,8 milioni di euro in diminuzione del 9,8% rispetto a 9,8 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno. Tuttora permangono molte incertezze sull’evoluzione dello scenario macroeconomico, in particolare sui tempi l’entità e la tenuta della ripresa, cui si accompagnano le incognite correlate alla crisi della Grecia e alle possibili ripercussioni sui mercati finanziari e valutari. Il Consiglio di Amministrazione, pur con la necessaria cautela, ritiene prefigurabile un andamento gestionale coerente con quello del trimestre concluso, con aggregati patrimoniali in aumento ed una dinamica reddituale essenzialmente condizionata dall’appiattimento dei tassi di mercato e da una non prevedibile inversione di tendenza del costo del rischio di credito rispetto all’esercizio 2009.
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