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CREDIT SUISSE TRASFORMA IN ORO IL JUNK BOND

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(WSI) –
Non tutti i junk bond sono veri e propri titoli spazzatura. Tutto dipende dal collocatore, in alcuni casi capace di trasformare «in oro sicuro» un titolo speculativo ad altissimo rischio. Secondo uno studio dell’americana FridsonVision LLC, a possedere questa dote sarebbero in misura variabile, chi più chi meno, dieci tra le più importanti banche d’affari internazionali.

Sul podio Credit Suisse, Goldman Sachs e Merrill Lynch in grado, dopo quattro settimane dal lancio, di ridurre mediamente lo spread sull’indice Usa di Lehman Brothers sui corporate bond ad alto rendimento rispettivamente di 18,6, 13,3 e 12,2 punti base. Differenze non da poco che dimostrano la capacità di questi istituti di scovare tra le società a rating speculativo, quei jolly in grado di riscattarsi nel breve periodo.

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Alle spalle dei tre leader, lo studio ha individuato Bear Stearns (riduzione dello spread di 10 punti base), Jefferies (-9,1), Bank of America (-8,9), Jp Morgan Chase (-8,4), Lehman Brothers (-2,1), Morgan Stanley (-0,6) e Deutsche Bank (-0,2). Tra le banche d’affari che invece di migliorare le condizioni di partenza del deal hanno collocato junk bond che poi hanno visto crescere il proprio spread ci sono Citigroup (4 pb) e Ubs (10 pb).

La classifica è nata dall’esame di 360 operazioni per complessivi 129 miliardi di dollari collocati. «Gli investitori dovrebbero considerare il track record delle banche collocatrici quando non sono sicuri se sottoscrivere o meno un junk bond», spiega Martin Fridson, ceo della FridsonVision aggiungendo che quest’anno Credit Suisse è stata tra le principali protagoniste di questo business. «Comunque è giusto ricordare – conclude Fridson – che scegliere i bond di questi istituti non è sempre una garanzia di rendimento, ma è sempre meglio che muoversi al buio».

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