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Creato per la prima volta codice genetico artificiale

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NEW YORK (WSI) – Notevole passo avanti da parte degli scienziati nella comprensione di come modificare la natura fondamentale della vita e, lo hanno fatto, creando per la prima volta una forma di vita parzialmente artificiale.

Il lavoro, come riporta Cnet, è stato fatto dalla Scripps Research Institute di La Jolla, in California, ed è incentrato su un ceppo modificato del batterio E. coli, fuso con nucleotidi sintetici e che è poi stato in grado di replicare i suoi componenti sintetici durante la riproduzione.

Per tutta la storia della vita sulla Terra, il codice genetico di tutti gli organismi è stato uniforme, dal più semplice dei batteri fino agli esseri umani, il che significa che il nostro codice genetico è composto dagli stessi quattro nucleotidi marcati A, C, T, e G. Tali nucleotidi si uniscono per formare coppie che vengono utilizzate nella creazione di geni che le cellule utilizzano per produrre proteine.

I ricercatori della Scripps hanno creato due nuovi nucleotidi, X e Y, e li hanno fusi nel batterio E. coli. L’organismo è stato così in grado di riprodursi normalmente con sei, invece delle normali quattro, nucleotidi, il che significa che geneticamente passava lungo la prima combinazione di DNA artificiale e naturale: “Questo scoperta può avere implicazioni molto importanti per la nostra comprensione della vita”, dichiara Floyd Romesberg, che ha guidato il team di ricercatori dello Scripps, “soprattutto per le persone che per così tanto tempo hanno pensato che il DNA fosse in qualche modo la molecola perfetta”.

Questa scoperta potrebbe avere un impatto, oltre che per la ricerca biologica, anche per il campo della biologia sintetica, concentrandosi su creazioni sconosciute alla natura.

Le conclusioni di Romesberg, e dei suoi colleghi, seguono decenni di lavoro nel campo della biologia sintetica e i risultati hanno da tempo lasciato i confini della ricerca accademica.
Stanno ora cercando di progettare una tecnica di somministrazione di virus che conta sull’incapacità delle forme di vita artificiali di riprodurre i nucleotidi sintetici senza sostanze chimiche adeguate, il che significa che potrebbero essere utilizzati per creare una risposta al sistema immunitario.

Al di là di queste applicazioni immediate, i prossimi passi saranno quelli di capire se i nucleotidi sintetizzati possono essere fusi nel RNA degli organismi viventi e utilizzati per produrre nuove proteine, così come scoprire se le cellule geneticamente modificate possono essere utilizzate per aiutare gli organismi come quelli sintetici nucleotidi a riprodursi per conto proprio.