(Teleborsa) – A seguito della riunione del consiglio di amministrazione di Crédit Agricole del 16 dicembre 2010, il gruppo bancario annuncia che porrà fine al meccanismo che permette la sua rappresentanza nel Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Lo si legge in una nota. Questa rappresentazione, risultante dall’accordo siglato con Intesa Sanpaolo SpA il 17 febbraio 2010, avrebbe dovuto concludersi entro il 30 giugno 2011. Mentre il prezzo attuale quota di Intesa Sanpaolo SpA non sembra riflettere il valore fondamentale del bene, Crédit Agricole SA precisa che essa non ha avviato una procedura a vendere la sua partecipazione nella società nel breve termine. Questa decisione comporterà una riclassificazione nel bilancio della partecipazione del 4,79% di Crédit Agricole SA in Intesa Sanpaolo SpA – con il 4,99% dei diritti di voto – dalla categoria degli azionari affiliati a quello di attività finanziarie disponibili per la vendita. Sulla base dei prezzi di Intesa Sanpaolo SpA, questa riclassificazione rappresenterebbe un impatto negativo sull’utile netto di circa 1,25 miliardi del quarto trimestre del 2010, con un impatto sul capitale Tier 1 ratio e sul Core Tier 1 capital ratio , pubblicati al 30 settembre 2010, di -10 punti base e – 38 punti base rispettivamente. L’impatto sul rapporto globale a partire dalla stessa data sarebbe 28 punti base. Questa decisione è avvenuta poichè i due gruppi stanno lavorando contemporaneamente sui rispettivi piani strategici a medio termine e la comunicazione rispettive di questi piani è prevista per la primavera 2011. In questo contesto, non sembra opportuno che Crédit Agricole SA di estendere la propria rappresentanza nel Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Crédit Agricole SA precisa che questa decisione non rimette in discussione i propri calcoli sulla sua capacità di far fronte con i nuovi requisiti di Basilea III.