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Covid-19: vaccino Oxford-Pomezia, 400 milioni di dosi a settembre

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Mentre prosegue in tutto il mondo la corsa al vaccino contro il Covid-19, arrivano notizie incoraggianti dal candidato “antidoto” messo a punto dall’istituto Jenner dell’Università di Oxford in partnership con l’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia.

Anche se ancora in fase di test, la multinazionale AstraZeneca ha fatto sapere di aver “concluso i primi accordi per la produzione di almeno 400 milioni di dosi e finora ha garantito una capacità produttiva totale pari a 1 miliardo di dosi”.

Dopo la prelazione di 30 milioni di dosi da parte del Governo inglese, la multinazionale britannica del pharma precisa di stare “collaborando con un certo numero di Paesi e organizzazioni per rendere il vaccino dell’università di Oxford ampiamente accessibile in tutto il mondo, in modo equo”.

Gli Stati Uniti entrano nella squadra per lo sviluppo del vaccino al quale collabora anche l’azienda italiana Irbm di Pomezia. Un finanziamento di oltre 1 miliardo di dollari è arrivato ad AstraZeneca, infatti, dall’Autorità Usa per la ricerca biomedica avanzata (Barda) per lo sviluppo, la produzione e la fornitura del vaccino a partire dall’autunno.

Il programma di sviluppo include una fase 3 di sperimentazione clinica con 30mila partecipanti e anche una sperimentazione pediatrica.

Due giorni fa il presidente Irbm, Pitero Di Lorenzo, aveva fatto sapere che, dopo il successo della sperimentazione clinica di fase 1 sull’uomo, condotta su 510 volontari, a giorni partirà la fase successiva, l’ultima, di sperimentazione su circa 3000 volontari”.

Intanto, un sondaggio EMG Acqua presentato oggi ad Agorà, su Raitre, alla domanda se farebbe il vaccino contro il Covid-19 ha risposto “sì” il 63%, “no” il 21%.

Il 16% preferisce non rispondere. Inoltre, per il 54% il vaccino dovrebbe essere reso obbligatorio. Contrario invece il 33%. Il 13% preferisce non rispondere.