Editoriali

Covid-19: 306 nuovi casi. Il contagio cresce? No scende…

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306 contagiati. Il numero registrato ieri in Italia è il più alto dall’inizio di luglio. Mai in nessuna delle misurazioni fatte durante il mese incorso si era raggiunta e superata la punta dei 300 casi in una sola giornata. Oggi ne parlano moltissimi giornali e sulle pagine di molti di questi si riaccendono le polemiche tra virologi, tra quelli che si dicono preoccupati per una recrudescenza della Pandemia e quelli invece che raccontano che la Pandemia si è ormai spenta e che dovremmo e potremmo tornare alle nostre normali attività senza starci a  preoccupare degli effetti di Covid-19. In mezzo a questa fila di fuoco incrociato ci siamo noi, ci siete voi, che non essendo ne politici (che dovrebbero essere informati sui fatti) ne virologi (competenti sui fatti) non sappiamo più che pesci prendere e quindi non sappiamo più come comportarci. Non sappiamo se bisogna aver paura o meno. Ha ragione Zangrillo o Burioni? Tanto per citare due nomi ormai famosi che si contrappongono sui temi della Pandemia? Io che non sono ne politico, ne virologo, ma un semplice “narratore dei fatti”, cerco di guardare ai fatti, di raccontare i fatti, senza entrare nel merito, come invece fanno altri, di campi che non sono i miei.

Provo a farlo così come farebbe ciascuno di voi, mettendosi davanti alla tv o leggendo un giornale. Bene, il quotidiano più letto d’Italia, riporta in prima pagina, proprio questa mattina, il titolo:

SALGONO I CONTAGI, IN UN GIORNO 306 CASI. ALLARME ANCHE A CAPRI

 

La notizia scuote i nostri animi e ci mette in ansia. Tra l’altro, stavo proprio decidendo di andare a Capri a trovare degli amici la prossima settimana, ma in casa, dopo aver letto la notizia, hanno preferito cambiare programma e rimanere a casa :” meglio non andare troppo in giro in questo periodo”. Sono stati i laconici commenti.

Insomma con questo titolo l’effetto generato è stato duplice, quello di ricreare apprensione sui dati della Pandemia (ripeto 306 è il numero più alto di casi registrato dall’inizio di luglio) e quello di allontanare mia moglie (ed eventualmente tante altre persone) dall’idea di recarsi a Capri o in qualunque altra località di vacanza, con danni non indifferenti per l’economia sia caprese, sia del Paese in senso lato.

Ma perché vi racconto tutto questo? Sarà perché ho frequentato persone che fanno della matematica la loro ragione di vita o perché ho frequentato la facoltà di ingegneria, sta di fatto che sui numeri mi piace approfondire. Dei numeri a nostra disposizione sulla Pandemia ce ne sono davvero tanti, ma io sono andato a prendere quelli ufficiali, quelli pubblicati quotidianamente dalla Protezione Civile. Analizzando questi dati mi sono accorto che, in quasi tutti i titoli che raccontano la Pandemia, manca un dato di confronto importante: QUANTI TAMPONI SONO STATI FATTI IN UN GIORNO.

Ebbene, se analizzassimo correttamente anche questo dato i numeri cambierebbero completamente. Tanto che il titolo dell’articolo di oggi potrebbe essere diametralmente opposto a quello del Corriere della Sera.  Il titolo potrebbe essere:

Contagi? Oggi sono meno di ieri.

Ma come, vi starete chiedendo, se l’ultimo dato è di 306, mentre quello del giorno prima cioè del 22 era di 282 contagiati, come può essere che il numero di oggi (306) sia inferiore al precedente (282)?

Ve lo spiego. Uno dei miei amici matematici mi diceva sempre che ogni numero ha bisogno di un termine di paragone per essere correttamente espresso. In questo caso il termine di paragone è su quante persone sono stati eseguiti i test. Ebbene, prima vi ho detto come 306 sia il numero più alto di contagiati registrato da inizio luglio in un giorno. Ma proprio ieri è stato registrato anche il più alto numero di tamponi nel mese di luglio, per la precisione 60.312. Quindi più tamponi fatti, più contagiati trovati.

Se rapportiamo il numero di contagiati (306) al numero di tamponi fatti (60.312) abbiamo una percentuale di 0,507%. Cosa significa? Che se applicassimo questa percentuale all’intera popolazione italiana (60 milioni di persone) avremmo la bellezza di 304.000 contagiati.

Vediamo  però i numeri del giorno prima, del 22 luglio. 282 contagiati con 49.318 tamponi effettuati. Questi due valori portano ad una percentuale dello 0,570% che proiettata a livello nazionale ci darebbe 342.000 potenziali contagiati. Insomma, ben 38.000 contagiati in più rispetto al dato del 23.

Così facendo, scorrendo i numeri degli ultimi giorni notiamo come il dato del 23 luglio in percentuale non sia affatto uno dei più alti, a differenza di quanto dicano i titoli di oggi, ma è in perfetta media con quello degli ultimi giorni.

Voglio sottolineare come la mia non sia una questione di merito sanitario.  Non ho titoli per sottolineare l’andamento, la virulenza, la forza di Covid-19; ma i numeri sono misurabili e i numeri mi dicono, ad esempio, che al 5 giugno scorso in Italia erano stati registrati ben 518 positivi su 65.028 tamponi effettuati, il che corrispondeva ad una percentuale dello 0,79%. Riportata a livello nazionale tale percentuale ci porterebbe a 474.000 contagiati, ben 170.00 persone in più rispetto al dato del 23 luglio.

Questo dicono i numeri… leggiamoli con attenzione. Una volta ogni tanto.