(9Colonne) – Milano, 16 mar – Se Pedemontana, collegamento con Lugano da una parte e Milano Centrale dall’altra, bretella di Boffalora e Brebemi – insomma, tutte quelle infrastrutture da anni già previste nei programmi di sviluppo territoriale – dovessero effettivamente realizzarsi, entro il 2012 il bacino d’utenza dell’aeroporto di Malpensa triplicherebbe nella popolazione e nel numero delle imprese attive. Lo scalo gallaratese sarebbe così finalmente dotato di quel supporto viabilistico e ferroviario indispensabile per svolgere a pieno titolo il suo ruolo di hub su cui far ruotare la rete dei trasporti di un’area che è considerata uno dei motori d’Europa. Sono questo alcune delle considerazioni di maggior rilevo emerse da una ricerca che verrà illustrata nel dettaglio lunedì prossimo durante un convegno promosso dal Comitato Malpensa che riunisce le Camere di Commercio di Milano, Novara e Varese. dopo un primo convegno che aveva indicato in 21 milioni i costi che i passeggeri della sola area lombarda devono sopportare perché sulle 53 destinazioni principali ben 14 non sono ancora collegate all’ aeroporto, gli enti camerali di Novara, Milano e Varese hanno affidato una nuova indagine, incentrata sul tema “Dotazioni infrastrutturali e sviluppo del Nord-Ovest: il ruolo di Malpensa”, agli esperti dell’Università Cattaneo-LIUC e dell’Università del Piemonte Orientale. L’obiettivo è garantire a Malpensa quel bacino d’utenza per cui era stato progettato il nuovo aeroporto. E quindi oltre 17 milioni di persone e 1 milione e 620mila imprese, che però hanno bisogno di strade e ferrovie per raggiungere lo scalo.